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Sinti e Rom di Vicenza, Casadio: tavoli aperti e possibilità di lavoro

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 9 Agosto 2013 alle 19:40 | 1 commenti

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Davide Casadio Presidente Federazione rom e sinti insieme - In questi giorni di dibattiti su sinti e rom o nomadi, a Vicenza si pronuncia una parola «errata»: cosa significa «senza fissa di dimora»? Poichè da tempo rom e sinti abitano in città con le loro famiglie, mi sono proposto di mediare tra loro e il comune di Vicenza: riguardo l’area di Viale Cricoli, in particolare, ma se ci fosse bisogno anche riguardo le zone limitrofe.

Come mediatore culturale, non prendo io da solo le ragioni dei sinti, dei rom o dei gaggi, ma valutiamo insieme tutte le condizioni che ostacolano un’integrazione sociale, culturale, famigliare, sia a livello locale che regionale o nazionale. Ci sono delle leggi da rispettare e dei diritti fondamentali che la Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini; così come è vero che ci sono anche dei doveri innegabili. Questo porta alla parità.  Se una persona commette un reato, deve pagare questa sola di fronte alla legge, non tutto un popolo o un’intera famiglia o un nucleo famigliare, altrimenti diventa razzismo; le leggi ci sono e vanno rispettate. A questo devono prestare attenzione entrambe le parti, sia la maggioranza che la minoranza. I sinti parlano, fanno richieste, come nell’articolo del Giornale di Vicenza «A noi nomadi nessuno dà un lavoro»: prima di averne uno, sinti e rom hanno bisogno che non ci sia esclusione dalle società  del lavoro, affinché ci sia la vera integrazione che la strategia nazionale e locale garantisce. Nell’articolo i capifamiglia prendono le distanze dal loro portavoce nazionale: non ci sono stati «scambi» con il sindaco. In realtà siamo stati invitati con alcuni sinti di Viale Cricoli - tra cui  Andrea Uscieri, anche lui un portavoce del campo in questione - per la nuova candidatura di Variati. Noi pensiamo che non ci sia nulla di male se il voto poi rimane segreto e vero. Sono contento che oggi Lorenzo Cavazza, 45 anni, e Roberto Garbin, 49, capifamiglia sinti, abbiano messo il loro nome e cognome: oggi anche a viale Cricoli abbiamo una rappresentanza che può rispondere e che può dare tutte le spiegazioni riguardanti il campo nomadi dove abitano. Io semplicemente sono un mediatore culturale che media fra gli enti, i rom e i sinti; come presidente della Federazione e a livello europeo la mia funzione è analizzare tutti i meccanismi d’inclusione sociale e  culturale. Credo si debba avere la possibilità di far conoscere la realtà delle cose a tutto tondo e di fotografare il vero problema del Vicentino, del Veneto e di tutta l’Italia perché si possa poi uscire dalle grandi e piccole problematiche; questo con l’aiuto della Federazione Rom e Sinti Insieme e di tutti i rappresentanti dei cosiddetti «campi nomadi». oggi I non più sensa "fissa dimora".

(nella foto Casadio al centro)


Commenti

Inviato Sabato 10 Agosto 2013 alle 09:25

Il Sindaco vede e provvede come un buon padre di famiglia. Ma è padre????
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