Quotidiano | Categorie: Teatro

"Sic transit gloria mundi" chiude la rassegna di prosa dell'A. Vivaldi di Cassola

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 1 Aprile 2016 alle 11:24 | 0 commenti

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Fondazione Aida
Chiude la rassegna di prosa dell'Auditorium Antonio Vivaldi di Cassola la storia inventatissima di Elisabetta, prima Papa della storia. Sic transit gloria mundi, monologo fanta-storiografico comico di Ippogrifo Produzioni che immagina sul soglio di Pietro una donna, sarà presentato, nell'ambito della stagione organizzata da Fondazione Aida e Comune, sabato 9 aprile alle 21.00. Sic transit gloria mundi, commedia bizzarra e intrigante, è la storia della prima donna che sarà eletta Papa. Una potente e immaginifica riflessione sul ruolo della donna nella chiesa cattolica.

Non solo per parlare dell'esclusione delle donne dal sacerdozio, ma più in generale per analizzare le ragioni storiche, teologiche e religiose della sudditanza della donna all'uomo nella chiesa e nel cattolicesimo laico. Tre sono i pilastri dello spettacolo: il ruolo della donna nel passato della chiesa, la biografia inventata della prima Papa e infine una storia alternativa e possibile della chiesa attraverso le donne. Critica surreale ed estrema al maschilismo della chiesa e quindi al maschilismo del mondo laico. Una prova attoriale importante per Chiara Mascalzoni chiamata a roboanti costruzioni sceniche, a dare corpo e voce ad un racconto pieno di invenzioni e di emozioni. Un passo che si potrebbe dire “nuovo” per il centro di produzione Ippogrifo ma che prosegue invece nel suo percorso di ricerca con filologica coerenza e sempre in modo indipendente e inaspettato. “Si uscirà dallo spettacolo spiazzati e storditi – spiega Alberto Rizzi, regista - domandosi davvero "in fondo perché è tanto bizzarro immaginare una donna Papa?" Per compiere l’indagine nei pregiudizi, storici e teologici, del ruolo della donna nella chiesa cattolica e quindi anche per riflettere universalmente sul ruolo femminile nel mondo e nella cultura occidentale il regista Alberto Rizzi punta tutto sul suo puro, irriverente e disarmante stile registico.


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