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Sfida eterna. Difesa ko ma nella Spal out Varricchio

Di Marco Polo Sabato 18 Gennaio 2014 alle 10:06 | 0 commenti

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Non è mai banale per il Bassano Calcio tornare al Mazza di Ferrara. Lo storico stadio della Spal è stato teatro di una delle partite epiche della formazione giallorossa, quello fu il match della piena consapevolezza, del coraggio, del «noi giochiamo e siano gli altri a preoccuparsi di noi». Di quel match c’è ancora un sopravvissuto, Emanuele Berrettoni. E domenica il numero 10, assieme ai compagni d’attacco, sarà chiamato ad un lavoro supplementare per dar man forte ad una difesa smembrata e per mettere la Spal nelle condizioni di difendere più che d’attaccare. 

Stimoli. Di sicuro le motivazioni non mancheranno ed andare incontro ad un inconscio rilassamento del tutto impossibile. Scrosta ha tanta voglia di mettersi in discussione dopo la tribuna di Lanciano; Stevanin intende instillare nella testa di Petrone il dubbio nella scelta del terzino sinistro, conscio anche di essere la prima alternativa sia di Semenzato che di Toninelli e che di lui ci sarà certamente forte bisogno da qui al termine della stagione; Maran, che si è calato nella parte con un atteggiamento da prendere a modello, vuole lasciare una traccia importante nella stagione dell’attuale capolista. Eppoi gli stimoli li regalerà lo splendido pubblico biancazzurro e l’organico da categoria superiore di una Spal che, superato l’imbarazzo iniziale anche grazie alla scossa portata da subentrante mister Gadda, vuole rimontare posizioni in classifica. Infine c’è il solito lavoro del martello Petrone, difficilmente vedremo un Bassano scarico entrare in campo: «Se qualcuno pensasse che si può vincere senza spremerci fino al midollo non ha capito niente – suole dire il tecnico partenopeo – ma non credo possa capitare».  

 

Frangiflutti. Per proteggere al meglio una linea difensiva nuova di zecca diventa ancor più determinante il lavoro immenso di cui si sobbarcano di domenica in domenica la Mattia Proietti e Giacomo Cenetti. Con Fondi che secondo Petrone «deve ritrovare uno spirito guerriero ancor prima della forma fisica» e con Bortoli che ha altre caratteristiche «non dimentico che ha fatto una prima parte di stagione che ha sorpreso tutti, me in primis», i due mediani non hanno la possibilità di rifiatare neanche a gara in corso. Nell’attesa che Seeber porti ai piedi del Grappa un intenditore di personalità o che Fondi faccia dei decisivi passi avanti, i due centrali di centrocampo dovranno stringere i denti. In ogni caso, a giudicare dalle ultime due partite, i due scoppiano di salute. Con il Porto Tolle, anche con l’uomo in meno la prova di Proietti è stata monumentale per quantità e qualità e Cenetti non si è fermato un attimo, vincendo anche numerosi contrasti. Giacomo Cenetti ha già indossato l’elmetto: «A Ferrara ci sarà da lottare su ogni pallone, sono una grande squadra ma noi siamo primi e vogliamo portare a casa più punti possibili»

 

Spostare il problema. Se in retroguardia inevitabilmente mancheranno i sincronismi, ma non la validità dei singoli interpreti, tanto vale provare ad alzare il baricentro e mantenere il pallone il più possibile dove non solo non c’è emergenza ma talento, esperienza e fisicità. Il reparto offensivo giallorosso amalgama davvero bene diverse caratteristiche. In un contesto del genere diventa ancor più prezioso il lavoro «sporco» di Maistrello nel tener su il pallone, lottare contro la retroguardia avversaria e conquistare falli e metri. Il centravanti di Abano partita dopo partita sta assimilando e mettendo in pratica i suggerimenti e le indicazioni che Petrone e La Grotteria. Un passettino alla volta Tommy, che ha iniziato la sua avventura segnando ma senza riuscire a giocare «da centravanti», sta migliorando vistosamente e con esso tutto il gioco di squadra. Sempre riguardo al reparto d'attacco: si è fermato Varricchio 

 

Probabile formazione. Rossi; Maran, Zanella, Scrosta, Stevanin; Furlan, Cenetti, Proietti, Iocolano; Berrettoni; Maistrello.

Foto Roberto Bosca 

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