Sentenza Fiom/Fiat, Cgil: democrazia non vive solo nelle urne, ma sempre nei luoghi di lavoro
Sabato 6 Luglio 2013 alle 13:44 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Salutiamo con grande soddisfazione la decisione della Corte costituzionale che concede anche ai sindacati partecipanti alle trattative contrattuali i diritti di attività sindacale previsti dello Statuto dei lavoratori (assemblea, referendum, permessi, aspettative, ecc.); e ciò anche se i sindacati partecipanti, alla fine delle trattative, si sono dissociati dagli esiti e non hanno firmato il contratto collettivo.


Siamo in presenza di una storica decisione della Corte costituzionale, che colma un gap ormai insostenibile tra ordinamento intersindacale (irrobustito dal recente accordo interconfederale Confindustria/CGIL, CISL, UIL del 31 maggio 2013) e ordinamento statuale: quest'ultimo, infatti, con la versione dell'art. 19 dello Statuto dei lavoratori, ora bocciato dalla Corte costituzionale, consentiva una comoda fuga degli imprenditori dalla Confindustria allo scopo di disapplicare il CCNL, di stipulare un contratto aziendale (anche di comodo) e di riconoscere i diritti sindacali solo alle organizzazioni ‘d'accordo'.

La decisione della Corte costituzionale riprende quel filo di politica sindacale inciso nel 1970 dal Ministro Brodolini e da Gino Giugni e poi smarrito nel corso degli anni successivi al referendum del 1995; ma ripristina - soprattutto - il diritto soggettivo, della persona, a scegliere e a sostenere in libertà l'Organizzazione sindacale preferita.
Ora si metta un punto alle politiche discriminatorie e si ridia ossigeno alla democrazia! Che non vive solo nelle urne e a scadenze prefissate, ma tutti i giorni, in tutti i luoghi di lavoro.
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