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Seeber agguanta il rinforzo, Petrone spinge per programmare

Di Marco Polo Martedi 28 Gennaio 2014 alle 20:39 | 0 commenti

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L’appello è stato lanciato. Mario Petrone ha capito di avere tra le mani un gruppo che non è capoclassifica come un fuoco di paglia ma una squadra composta da 13-14 titolari con ampi margini di miglioramento e forgiati con il carattere che dice lui. La parola ciclo rimbalza di bocca in bocca tra i tifosi del Soccer Team che neanche nell’annata boom di Glerean avevano visto i propri beniamini in vetta da soli così a lungo.  

Ci sono tante cose da dire in queste settimane ma senza dubbio la fermezza con la quale Petrone invoca un intervento dall’alto merita la prima pagina. Non c’è momento migliore di questo per iniziare a lavorare per il futuro (nel frattempo il difensore della Berretti De Buono è stato convocato dall’Under18 di LegaPro), la parola magica è «programmazione». Non servono ritocchi enormi a questo Bassano per essere competitivo anche in serie superiore e quella che si profila nel prossimo torneo non sarà nemmeno una C1 old style ma una serie C unificata che esprimerà dei valori intermedi tra le attuali C1 e C2, un campionato che tuttavia spalanca le porte al salto verso la serie B. I giallorossi già oggi figurerebbero alla grande anche al piano di sopra e l’età media piuttosto bassa fa si che le qualità tecnico-tattiche di ciascun elemento siano ampiamente perfettibili. La palla passa dunque alla famiglia Rosso che per una volta, finalmente,  può sedersi attorno ad un tavolo con lo storico Roberto Masiero con la soddisfazione di guardare il televideo e vedere la formazione sulla quale loro hanno tanto investito primeggiare con qualità e carattere al cospetto di squadroni ben più blasonati e costosi.

 

Arriva Arati. Non sarà un colpo altisonante ma già aver liberto Petrone da un giocatore che evidentemente non «vedeva» come Fondi per un elemento sul quale è arrivato l’avvallo del tecnico è già molto importante. Il rinforzo per la mediana, in prestito secco fino a giugno, arriva da Reggio Emilia e si chiama Matteo Arati, reggiano doc, di 23 anni che quest’anno in C1 era un po’ ai margini del progetto granata (per lui una sola presenza). Percorso inverso per Filippo Fondi che oltre ad aver perso «lo smalto del guerriero», non è parso integratissimo nel contesto giallorosso. Arati, che in estate è stato cercato insistentemente anche dalla Spal, è stato uno di quei giocatori che ha visto frenare la sua crescita dall’ormai superata regola degli under, avendo lui 21anni nella stagione in cui è stata abbassata l’età per essere considerato «under» appunto da 21 a 20 anni. Tuttavia l’ex granata ha trovato il modo per farsi apprezzare soprattutto come centrocampista ma all’occorrenza anche da terzino destro: «Personalmente preferisco giocare a centrocampo perché mi sento più a mio agio ed è il ruolo che credo di saper fare meglio; dall’altra parte, però, giocare laterale di difesa è un modo per avere maggiori opportunità di giocare». In effetti a Reggio il centrocampista si è trovato la strada sbarrata, in uno dei due posti davanti alla difesa nel 4-2-3-1, da due grossi calibri come l’ex Cagliari e Piacenza Andrea Parola (accostato anche al Bassano prima dell’arrivo di Correa) e il brasiliano Viapiana ed ha quindi optato per cambiare aria in cerca di rilancio. Giovane e affamato: l’identikit perfetto. Ora il verdetto passa al campo.

 

Squalifiche. Mentre la Grotteria, probabilmente a causa della recidività, è stato squalificato per tre giornate, Emanuele Berrettoni salterà la trasferta di Forlì per aver ricevuto la quarta ammonizione dall’inizio dell’anno. Stessa sorte toccherà al forte attaccante biancorosso, classe 1983, Marco Bernacci.

Foto SportReggio 


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