Scuole, Cub e Usb: razionalizzazione? No, tagli, sempre tagli!
Giovedi 28 Novembre 2013 alle 11:48 | 0 commenti
CUB-SUR (Scuola-Università -Ricerca), USB Scuola - In questi giorni in molte scuole della nostra Provincia gli studenti si sono mobilitati per contrastare il piano di ridimensionamento ed accorpamento proposto da Provincia e USP, che riguarda sette istituti superiori della città di Vicenza. Questo piano ha in verità il solo scopo di riduzione dell'offerta educativa pubblica, essendo previsto nel “Programma di lavoro del Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblicaâ€, elegantemente chiamata “spending reviewâ€, l'inglese fa sempre audience e maschera le vere intenzioni.
Come Commissario straordinario è stato chiamato Carlo Cottarelli, ex del FMI, ente responsabile di
innumerevoli disastri sociali nel mondo grazie alle ricette di austerity. Persino esponenti del FMI ammettono ora che “forse abbiamo esageratoâ€, come ha detto recentemente Christine Lagarde, con tardive e vergognose lacrime di coccodrillo.
I punti focali del piano di tagli, chè di questo si tratta, altro che “spending reviewâ€, riguardano l'accorpamento delle scuole, la riduzione degli insegnanti di sostegno, l'edilizia scolastica, gli insegnanti inidonei trattati come appestati. Ricordiamo che grazie alla cosiddetta “riforma Gelmini†nella scuola sono stati tagliati dal 2008 ben 145.000 posti di lavoro e 8 miliardi di euro, e Letta e il ministro Carrozza si vantano di aver invertito la tendenza per aver stanziato ben 400 milioni di euro per la scuola. In Germania, paese che nell'istruzione ha sempre speso ben più del nostro, e i risultati sono davanti agli occhi di tutti, sono stati previsti 2 miliardi!
Dunque quello che viene spacciato per “razionalizzazione†nasconde solo l'ennesimo furto ai danni di
studenti e lavoratori della scuola, e per questo i sindacati di base CUB-SUR e USB-Scuola sostengono la
mobilitazione degli studenti che si battono per la qualità e il futuro della scuola pubblica. Questi giovani sono il nostro futuro, e c'è da ben sperare se è nelle loro mani.
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