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Scovati dalla GdF altri sette lavoratori in nero di cui quattro clandestini

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 14 Giugno 2014 alle 15:01 | 0 commenti

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Comando Provinciale Guardia di Finanza Vicenza - La Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito del contrasto del fenomeno del lavoro “nero” ed irregolare, nei giorni scorsi ha effettuato un accesso nei confronti di un soggetto di etnia cinese operante nel settore tessile. I Finanzieri sono entrati nelle prime ore dopo il tramonto in un capannone ubicato nella zona industriale del comune di Brendola, utilizzando un ingresso secondario lasciato aperto a causa del gran caldo degli ultimi giorni.

Il “fattore sorpresa” sfruttato dalle Fiamme Gialle vicentine al momento dell’accesso ha consentito di riscontrare che tutti i soggetti cinesi presenti erano intenti a prestare la propria attività alle macchine cucitrici. I successivi immediati accertamenti esperiti hanno evidenziato che la totalità del personale impiegato - 7 lavoratori - era completamente “in nero” e che la produzione tessile era destinata ad una società vicentina.

L’intervento dei Finanzieri ha altresì consentito di accertare che ben quattro dei lavoratori cinesi si trovavano in stato di clandestinità. Pertanto, i militari hanno proceduto alla loro denuncia alla Procura della Repubblica di Vicenza per il soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Ulteriore segnalazione all’Autorità Giudiziaria è scattata anche in capo al titolare della ditta, per aver ammesso al lavoro soggetti privi di un permesso di soggiorno regolare.

Sono state, quindi, riscontrate violazioni alla normativa sul lavoro, che prevedono per ogni lavoratore l’applicazione della cosiddetta “maxi sanzione”, da € 3.900 a € 15.600.

Inoltre, considerato che il numero di operai in ''nero'' sorpresi intenti a lavorare era superiore al 20% del totale, i finanzieri hanno segnalato alla Direzione Territoriale del Lavoro di Vicenza la sussistenza dei requisiti per la sospensione dell'attività lavorativa fino al pagamento delle sanzioni amministrative connesse alle irregolarità riscontrate.

La predetta attività di servizio segue quella effettuata lo scorso mese di marzo con altri analoghi accessi eseguiti a Creazzo, Montecchio Maggiore, Cornedo Vicentino e Villaga, nel corso dei quali venne accertato l’impiego di 7 operai completamente “in nero”, tutti provenienti dalla Cina ed impegnati, specialmente nelle ore notturne, nella produzione di capi di abbigliamento e di accessori.

In quella sede, in un caso vennero accertate anche gravi violazioni alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori e venne immediatamente sequestrato il capannone.

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