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Scoppia il caso a Viale Trento: 20 mila metri quadrati d’amianto

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 21 Giugno 2015 alle 16:24 | 0 commenti

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di Pietro Rossi dal n. 277 di VicenzaPiù di Giugno (leggi tutto l'articolo nella versione digitale per gli abbonati online oppure chiedilo nelle edicole Fenagi)

Dopo l’ex Zambon continua il lavoro tranquillo del killer nella città di eternit. Per lo scaricabarile tra Comune e Arpav sui controlli e sulla mappatura ci si muove solo su segnalazioni di privati
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Tanto a fare i coperchi ci pensa la normativa che viene applicata alla lettera solo quando si vuole.

Nel caso di una città come Vicenza, per esempio, ancora ricoperta d’amianto, la legislazione è molto chiara: si interviene unicamente quando c’è il reale pericolo che le letali particelle vadano in giro. Fino a che è tranquillo, l’amianto è buono, con buona pace di tutte le sue vittime. D’altra parte l’unica cosa da fare sarebbe rimuoverlo. Ma costa troppo e allora si dice che è impossibile fare la conta dei cittadini che il killer silenzioso, appostato sui tetti del capoluogo berico, ha mietuto e forse continua a mietere.

Leggi tutti gli articoli su: Amianto, eternit, Ex Zambon, viale Trento

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