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Sciopero dei benzinai vicentini contro i "no logo" e il calo dei consumi

Di Edoardo Pepe Lunedi 16 Giugno 2014 alle 16:00 | 0 commenti

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Lo sciopero nazionale dei benzinai in programma mercoledì 18 giugno 2014 vedrà anche una massiccia partecipazione dei gestori dei distributori di carburanti vicentini aderenti alle principali organizzazioni sindacali di settore che hanno dichiarato lo stato di mobilitazione Di seguito i dettagli sullo svolgimento della protesta, le motivazioni e le dichiarazioni di Eugenio Volpato, presidente provinciale dei gestori Figisc Confcommercio.

Le iniziative di protesta  prevedono, in aggiunta allo sciopero del 18 giugno, la chiusura dei self service pre pay, durante gli orari di apertura degli impianti, fino al 17 giugno e la sospensione di ogni pagamento elettronico del carburante, con bancomat o carta di credito, dal 22 al 28 giugno.

Tra i motivi della protesta la crisi generale che sta investendo il settore, con un evidente calo di consumi, e la discriminazione sui prezzi che rischia di mettere fuori mercato molti gestori. Indice puntato, in particolare, sui prezzi imposti dalle compagnie petrolifere, come conferma Eugenio Volpato, presidente provinciale dei gestori Figisc Confcommercio “che, forti del vincolo di fornitura in esclusiva, continuano ad imporre unilateralmente ed arbitrariamente ai gestori, prezzi  con tutta evidenza fuori mercato e comunque molto più alti di quelli praticati da un ristretto numero di impianti cosiddetti “no logo”, che pure vengono riforniti dalle medesime compagnie petrolifere". Un comportamento, questo, continua Volpato, " che danneggia la stragrande maggioranza degli automobilisti italiani, prima ancora che le migliaia di piccole imprese di gestione". I gestori delle pompe bianche (“no logo”) infatti possono acquistare, a trattativa privata, il carburante all’ingrosso ad un prezzo inferiore rispetto ai benzinai che dipendono dalle compagnie di bandiera internazionali, con meno vincoli e obblighi. Altro tema delicato riguarda la ristrutturazione e razionalizzazione della rete, auspicata e promessa da tempo, ma che invece non decolla, mentre si assiste all’aumento degli impianti, magari in prossimità dei supermercati.

Da ultimo, osserva Volpato, la categoria vuole richiamare e sollecitare interventi sulla “questione delle commissioni bancomat per il pagamento del carburante”;  da qualche mese infatti le banche, dopo la pausa imposta dal provvedimento del governo Monti,  hanno ripreso ad applicare una commissione sulle transazioni elettroniche relative al pagamento del carburante, erodendo ulteriormente il già modesto margine di guadagno dei gestori.

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