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Santa Teresa d'Avila: ogni 15 ottobre la Chiesa cattolica la ricorda come mistica e dottore della Chiesa

Di Italo Francesco Baldo Domenica 15 Ottobre 2017 alle 10:37 | 0 commenti

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La spiritualità di Santa Teresa d'Avila è uno dei vertici della fede cristiana e Lei è presente nella nostra epoca e con il suo insegnamento, che è realtà quotidiana per coloro, Monache e Padri carmelitani, che, per speciale chiamata di Dio, ne seguono le orme, e per tutti che interrogano se stessi sul significato della vita cristiana e dello stile con il quale essa va vissuta in modo che l'anima s'abbandoni, sciogliendosi, all'immenso amore di Dio attraverso l'Umanità di Cristo. In questo modo Santa Teresa esprime la verticalità dell'Amore a Dio, partendo dall'orizzonte umano.

Quell'orizzonte che incontra l'umanissima figura di Dio in Gesù Cristo, in modo che l'unione consista "in uno stato di uno spirito così puro e libero da ogni cosa terrena che non solo non abbia nulla di ripugnante alla volontà di Dio, ma che formi con Dio un solo spirito e una sola volontà, distaccato da tutto e così occupato di Lui da escludere ogni ombra d'amore di sé e d'ogni altra creatura." E' questo un itinerarium che si accresce lungo tutta la vita e l'avvolge in un'unione mistica, in modo che tutta la persona viva per sempre con Dio, oggetto dell'amore totale e indissolubile, per sempre.
Ciò ha compiuto nella sua vita Teresa d'Avila, appellata dal papa Paolo VI "luce della Spagna e di tutta la Chiesa", ed è stato riconosciuto quando fu proclamata "Beata" da papa Paolo V nel 1614 ed elevata agli onori degli altari con la canonizzazione nel 1622 da Gregorio XV. Da sempre considerata maestra di fede, fu proclamata da papa Paolo VI il 10 settembre 1965, patrona degli scrittori cattolici spagnoli e successivamente, prima donna ad essere tale, Dottore della Chiesa da il 27 settembre 1970.
Il suo grande messaggio è quello che ha invitato ed invita ancora oggi tutti coloro che, accolto l'Evangelo, sanno che unica vera preoccupazione nella vita è di coniugare fede, speranza e carità che realizzano l'autentica pace, non confondibile con le paci umane.
Il bene dell'anima, della Chiesa è realizzabile attraverso la preghiera; questa l'indicazione che nei secoli ci rimane, ancora e proprio quella che Santa Teresa visse in un'epoca tra le più difficili per la Chiesa cristiana, quando nel 1562 iniziò, dopo lunga riflessione, la fondazione di monasteri carmelitani che ritornavano alla primitiva Regola, dapprima ad Avila nel Monastero di San Giuseppe e poi in molti altri e nella continuità in quelli odierni.
Le opere di Santa Teresa, senza la preoccupazione della pubblicità, manifestano la personalità e soprattutto quella costante direzione di vita, che è espressa in un'unica parola: la preghiera, che deve accompagnare ogni momento della vita di un cristiano. Dimenticare la dimensione dell'orazione è dimenticarsi di Dio, lasciarLo al di fuori di noi. Ciò non significa negarlo o non riconoscerlo, ma non fare di Lui la dimensione orizzontale e verticale della vita.
Facciamo, quindi, nostre le parole di papa Benedetto XVI il 2 febbraio 2011 nell'Udienza Generale, che la destinò particolarmente all'esposizione di ciò che compì Santa Teresa d'Avila: "Non è facile riassumere in poche - e nemmeno in tante - parole, la profonda e articolata spiritualità teresiana." Tuttavia, ripercorrendo il suo cammino, possiamo comprendere il dovere di quanto afferma la Santa e il valore che ad ogni persona umana, consapevole della sua anima, può portare quanto afferma nelle sue opere." Continua con precisione papa Benedetto: "Vorrei menzionare alcuni punti essenziali. In primo luogo, Santa Teresa propone le virtù evangeliche come base di tutta la vita cristiana e umana, in particolare, il distacco dai beni o povertà evangelica, e questo concerne tutti noi; l'amore gli uni per gli altri come elemento essenziale della vita comunitaria e sociale; l'umiltà come amore alla verità; la determinazione come frutto dell'audacia cristiana; la speranza teologale, che descrive come sete d'acqua viva. Senza dimenticare le virtù umane: affabilità, veracità, modestia, cortesia, allegria, cultura. In secondo luogo, Santa Teresa propone una profonda sintonia con i grandi personaggi biblici e l'ascolto vivo della Parola di Dio. Ella si sente in consonanza soprattutto con la sposa del Cantico dei Cantici e con l'apostolo Paolo, oltre che con il Cristo della Passione e con il Gesù Eucaristico." A ciò è sempre congiunta la preghiera che è l'amicizia a tu per tu con Dio che ci ama. Non a caso, ricorda sempre papa Benedetto, "l'idea di Santa Teresa coincide con la definizione che San Tommaso d'Aquino dà della carità teologale, come "amicitia quaedam hominis ad Deum", un tipo di amicizia dell'uomo con Dio, che per primo ha offerto la sua amicizia all'uomo: l'iniziativa viene da Dio. L'uomo che l'apprezza si rivolge alla fonte e prega. La preghiera è vita e si sviluppa gradualmente di pari passo con la crescita della vita cristiana: comincia con la preghiera vocale, passa per l'interiorizzazione attraverso la meditazione e il raccoglimento (orazione mentale), fino a giungere all'unione d'amore con Cristo e con la Santissima Trinità. Non si tratta di uno sviluppo in cui salire ai gradini più alti vuol dire lasciare il precedente tipo di preghiera, ma è piuttosto un approfondirsi graduale del rapporto con Dio che avvolge tutta la vita. Più che una pedagogia della preghiera, quella di Teresa è una vera "mistagogia". Al lettore delle sue opere insegna a pregare, pregando ella stessa con lui; frequentemente, infatti, interrompe il racconto o l'esposizione per prorompere in una preghiera."
La centralità dell'Umanità di Cristo mette in evidenza la sua opera di redenzione, che è destinata a ciascun uomo di buona volontà, che vive un amore incondizionato alla Chiesa e al suo bene supremo: la pace e la concordia. Un'affermazione rilevante, quando si diffondeva e consolidava il luteranesimo, una divisione (insieme a diverse altre) che Santa Teresa sapeva poter essere superata, se meglio si serviva e si difendeva la Chiesa nell'unità di preghiera.
Preghiera
La preghiera è quindi manifestazione della fede, massimamente il Pater Noster, il Credo e l'Ave Maria, dirà Santa Teresa d'Avila, che con la liturgia, la conoscenza della Sacra Dottrina, del Magistero e della Sacra Tradizione, forma la vita cristiana. Proprio la preghiera che la Santa spagnola considererà il pilastro della vita dell'anima, è l'espressione d'ogni fedele a Dio nella Chiesa e per questo la Santa la propone come itinerarium amoris Dei, sia della vita consacrata, negli Ordini dei Carmelitani Scalzi, sia della vita di ciascuno di noi. Ciò è stato attuato nella riforma cattolica e opportunamente riproposto dal Concilio vaticano II nella Costituzione, Sacrosantum Concilium, 12: " Il cristiano, infatti, benché chiamato alla preghiera in comune, è sempre tenuto ad entrare nella sua stanza per pregare il Padre in segreto; anzi, secondo l'insegnamento dell'Apostolo, è tenuto a pregare incessantemente (1Tess, 5,17).
La preghiera caratterizzerà e caratterizza sempre la Chiesa Cattolica, perché deve essere incessante la relazione con Dio, di approfondimento, di unione totale, mistica.

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