Saldi estivi al via: i consigli da seguire
Lunedi 1 Luglio 2013 alle 18:03 | 0 commenti
ADUC Associazione Diritti Utenti e Consumatori - Domani partono in Campania, ma tra sabato 6 domenica 7 luglio partono in tutto il resto d'Italia. Sono i saldi, che andranno avanti per 45 giorni. Un momento in cui i consumatori dovrebbero poter acquistare a prezzi scontati merci che altrimenti sarebbero mediamente costate dal 30 al 50% in piu'.
L'uso del condizionale e' d'obbligo, perche' l'esistenza dei saldi e' di per se' un retaggio di un commercio che non esiste piu', cioe' quello condizionato e diretto dalle normative -locali, regionali e nazionali- che oggi esistono solo sulla carta. Infatti, come ben sa ogni commerciante e ogni consumatore, i prezzi scontati si trovano sempre e ovunque: e' questione di sopravvivenza, altrimenti gli uni chiudono e gli altri vanno con indosso e ai piedi i soliti stracci. I Comuni e le Regioni lo sanno, ma fanno finta di essere utili a commercianti e consumatori per favorire le vendite e gli acquisti.
Un po' di movimento commerciale comunque c'e' e, se si ha bisogno di qualcosa, forse vale la pena farsi un giretto, soprattutto per i capi d'abbigliamento piu' pregiati. Ricordando che anche in periodo di saldi le transazioni che avvengono nei negozi sono identiche a quelle di tutti gli altri periodi, per cui valgono le regole generali del commercio, crediamo sia opportuno reiterare due consigli:
- farsi un giretto prima dei saldi presso i negozi che espongono cio' che ci interessa, e prendere nota dei prezzi riportati; si' da poterli confrontare da quelli praticati durante i saldi, cioe' per sapere se lo sconto e' praticato sul prezzo antecedente ai saldi o su un prezzo taroccato per l'occasione. Se si dovesse incappare in un saldo taroccato, e' doverosa la segnalazione all'autorita' di polizia municipale;
- nel periodo dei saldi, come in qualunque altro periodo, per gli acquisti fatti in negozio non si puo' esercitare il diritto di recesso o ripensamento, ma, in caso di un difetto di conformita' dell'acquisto, si puo' pretendere riparazione (se riporta come nuovo l'oggetto), cambio o restituzione di quanto pagato. Lo deve fare il commerciante, obbligato in merito da una precisa legge (1), venditore che, come talvolta accade, non puo' scaricare la responsabilita' sul produttore.
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