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Sabato inaugurazione a Vittorio Veneto della mostra internazionale sull'autismo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 16 Luglio 2013 alle 15:20 | 0 commenti

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Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici  - In Italia sono autistici oltre 10 bambini ogni 10mila. Il muro più difficile da abbattere è la mancanza di relazioni e l’isolamento che circonda queste persone e le loro famiglie, specie quando quei bambini si fanno ragazzi e poi adulti. Dare voce a questo silenzio, rendere visibile ciò che da sempre è costretto all’invisibilità.

Questo è lo scopo di COLORI, FORME, IMMAGINI DEL SILENZIO la prima grande esposizione internazionale dedicata all’autismo che si inaugurerà il prossimo Sabato 20 Luglio alle 18,30 a Vittorio Veneto. Una città scelta non a caso dall’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici – che organizza l’evento - nata nel 1984 per volontà, tra gli altri, proprio di un vittoriese Luigi Termanini. L’Agsa ha poi incontrato il sostegno concreto del Gruppo Europa della Libertà e dalla Democrazia del Parlamento Europeo, grazie alla sensibilità dell’On.Giancarlo Scottà, pittore per passione e vicino al mondo della disabilità.

 

La mostra sarà allestita nel Museo Cenedese e nella Torre dell’Orologio del magnifico borgo di Serravalle. Tre le sezioni in cui sarà articolata. La prima comprende disegni e tele di bambini, ragazzi e giovani adulti di tutta Italia raccolte dall’Agsa. La seconda amplia lo sguardo a livello internazionale con il contributo di opere di giovani e adulti di tutto il mondo, affetti da autismo. Infine la terza sezione è stata realizzata grazie al contributo di artisti contemporanei: ci sarà Pierluigi Slis, che ha esposto con successo anche alla passata Biennale e poi Giovanni Bet e Corinne Zanette, animatori del centro d’arte Z-Lab e ancora Davide Maset e Stefano Cattai.

E’ ormai chiaro che linguaggio artistico rappresenti per bambini e giovani affetti da Disturbi Pervasivi dello Sviluppo non solo un importante approccio terapeutico, ma anche una vero linguaggio, alternativo e universale, attraverso il quale esprimere il proprio mondo interiore. Con effetti talvolta inattesi, da tempo, infatti era nota la predisposizione di molte persone autistiche per la matematica, oggi studi di livello internazionale hanno messo in evidenza come si sviluppino veri talenti anche nel campo artistico. Questa speciale mostra vuole perciò evidenziare come la mente autistica, nel suo modo speciale di vedere il mondo, abbia talenti e compiti in cui può eccellere. Allo stesso tempo vuole far sentire la voce delle famiglie autistiche rompendo il loro isolamento. Mutuando le parole raccolte nel libro di Luigi Termanini, “Senza rassegnarsi mai”: “è un messaggio di speranza, in quanto la vita con un figlio autistico è senza dubbio complicata e dura, però può riservare delle grosse soddisfazioni: basta saperle cercare”.

All’inaugurazione (Sabato alle 18,30 alla Loggia del Museo Cenedese) interverranno L’On.Giancarlo Scottà Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia nel Parlamento Europeo, Alessandra Visentin, Presidente ANGSA Treviso e Luciana Della Giustina, Psicologa psicoterapeuta. L’evento è realizzato in collaborazione con Museo del Cenedese, Associazione Culturale Noi e Associazione La Ruota e ha il patrocinio dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo (TV), della Città di Vittorio Veneto e del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della Sinistra Piave. La mostra sarà aperta fino al 31 Agosto e sarà accompagnata da una serie di eventi collateriali:

·          Mercoledì 24 luglio ore 21.00

SENZA RASSEGNARSI MAI

di Luigi Termanini, Presentazione libro

·          Giovedì 25 luglio ore 21.00

L’ARTE CHE CURA

Incontro con Cinzia Caronda, arte-terapeuta e Marco Napoletano, educatore

·          Mercoledì 31 luglio ore 21.00

DOVE ANDIAMO PAPÀ?

di Jean Louis Fournier, Lettura con Franziskus Vendrame

·          Giovedì 1 agosto ore 21.00

BEN X (2007, Nic Balthazar), Proiezione film

wwuseocenedese.it

 

LUCIANA DELLA GIUSTINA – Psicologa psicoterapeuta

 Avvicinarsi alla persona con autismo significa avvicinarsi ad una situazione estrema di non comunicazione, di chiusura in un mondo a sé, di profondo isolamento nel rapporto con gli altri esseri umani. Vengono a mancare infatti gli strumenti comunicativi di base, sia sul piano verbale che su quello fisico-sensoriale, quindi anche lo sguardo, il sorriso, il pianto, il contatto fisico, l’abbraccio. Inaccessibile agli stimoli esterni, solo e infinitamente lontano, il bambino autistico sembra provenire da un altro pianeta. In assenza o nella carenza della parola parlata o anche scritta, il mezzo grafico viene ad assumere una grande valenza espressiva e talvolta anche una forza comunicativa e i disegni diventano un vero e proprio linguaggio. La lettura del disegno ha determinato una svolta nella comprensione del mondo autistico, aprendo una finestra sul mondo interno del soggetto, sulle sue impressioni ed emozioni, sui suoi desideri e sulle fantasie dentro cui talvolta è ingabbiato. “Ma i disegni dei bambini autistici sono come quelli di tutti gli altri bambini?” Certamente, sono come quelli di tutti gli altri bambini del mondo, ma essi rappresentano una possibilità per uscire dall’isolamento ed entrare in contatto con l’altro e per questo meritano un “ascolto” attento, profondo e partecipe da parte di tutti noi.

 

ON.GIANCARLO SCOTTA’ – Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Parlamento europeo

 Un nuovo modo di concepire l’arte. Qualcosa che va oltre la mera espressione del sé, del mondo interiore di ogni essere umano, ma che diventa fondamentale strumento di comunicazione. Vale la pena dunque soffermarsi sul ruolo che l’arte può e deve avere oggi anche al di fuori dei confini nazionali, nella nostra Europa quindi, non solo grazie al suo linguaggio universalmente comprensibile, ma per l’impatto sociale che può ottenere. È questo lo scopo primario che si prefigge l’esposizione che oggi inauguriamo. Non avremmo potuto trovare mezzo di comunicazione migliore, più della parola o del suono: sono i colori, le forme, il tratto a raccontare. Ogni elemento contenutistico e tecnico delle opere che vedrete qui esposte riesce a colpire l’emotività di ognuno, coinvolgendolo inevitabilmente. Ed è proprio questa semplicità e immediatezza tutta naturale, innata, a risultare efficace e puro. Che conosciate o meno la realtà e la quotidianità in cui sono immersi i bambini, i giovani e gli adulti autori dei disegni, poco importa: da questi loro frammenti d’arte avrete modo di percepire un assaggio del loro immenso universo. E se da questo spiraglio riuscirete a cogliere un significato, allora la vostra sarà una grande vittoria, e l’arte stessa, così come vogliamo interpretarla oggi, avrà vinto con voi.

 

MICHELE DE BERTOLIS – Assessore alla Cultura Comune di Vittorio Veneto

 È, in genere, affetto di madre, la specifica sensibilità che – per prima – riesce a cogliere, con precocità, quelle sfumature comportamentali (rituali, atti ripetitivi, stereotipie, disordini del linguaggio, etc, etc..) caratteristici della sindrome di Kanner. Un drammatico disturbo disintegrativo che colpisce alcuni soggetti nell’infanzia e i cui effetti si prolungano nell’età più piena. Curiosamente tale corteo di segni caratterizza le note biografiche di numerosi  pittori; per tutti basti la narrazione pressoché mitica di Ligabue e di tanti anonimi frescanti padani, che hanno lasciato segni di sé su capitelli e chiese romite. Mentre le ricerche neurologiche continuano, i fondamenti terapeutici rimangono a oggi quelli comportamentali (behaviour), mediante tecniche che passano attraverso somministrazioni da parte di genitori e di docenti. In tale contesto colore, pennello, carta, tela e quant’altro possono costituire – debbono costituire – un canale di comunicazione tra il kantiano – inesprimibile – ego di questi nostri fratelli e la restante foscoliana “Cara d’erbe famiglia e d’animali”, alla quale in definitiva tutti insieme apparteniamo.

 


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