Ritmici per dovere ed impegno, non per sorte o fortuna
Giovedi 15 Ottobre 2015 alle 14:55 | 0 commenti
Potrà sembrare anche un titolo bizzarro quello di questo numero zero, con un  acerbo pensiero anche sulla condizione di una Città dalle occasioni perdute, soprattutto in nome dello Sport, per quanto, pur sbagliando da 15 anni, me lo ritrovo tuttora ancor più aspro.
Il mio impegno lo avevo dato al Coviello, che può essere considerato tutto ed il contrario di tutto: anche se personalità discussa (chi non viene al giorno d’oggi frullato a dovere), per me comunque una persona innovativa dalla schiena dritta, una persona affidabile e comunque sempre di parola, una individualità che con la stampa virtuale ha fatto passi da gigante e che ci sta portando verso quel futuro ormai di casa che ha colto tutti noi, lettori e non,  un po’ impreparati. Lo avevo promesso che avrei con cadenze fisse parlato di ginnastica Ritmica, di quella Associazione che ha avuto modo di farsi apprezzare per capacità , serietà e socializzazione. Ora ho trovato il tempo per cominciare a sussurrare di Ritmica, dopo due settimane da sballo presso quel palazzo innominato al sesto piano. E quindi, avendo ancora in corpo i vari miscugli, pastrocchi ed intrugli vari, mi sento ancor più euforico per questa mia condizione fisica che giorno dopo giorno mi sta portando con buona sensazione di ottimismo, verso la normale mia condizione psicofisica, e se avrò peccato di presunzione o ancor di non aver fatto il verso al Palazzo, sono sicuro che questa mia forzata degenza sarà considerata pur sempre come personalità , sì fuori dal coro, pur tuttavia seria ben più di altri e valida ancor di più.Â
Impegno di tutto rispetto quindi  con questo numero zero, anche perché non avendo tanta dimestichezza con lo scrivere, mi sento in dovere di impegnare anche altre figure, altre professionalità … la società civile, in modo che settimana dopo settimana qualche insegnante, qualche atleta, o genitore, mi dia una mano a mettere nero su bianco pensieri, stati d’animo, occasioni, portando quella ricchezza di immagini e di storie che poi fanno di questa Associazione la grande Famiglia della Ritmica biancorossa.
Per il resto devo solo annotare che in questi quindici anni di attività sportiva, la stagione 2015/16 non è certamente partita con il piede giusto, anzi; non certo per nostra colpa, noi ritmici anche nell’organizzazione invidiata da tutti; anche e soprattutto per disinteresse, anche per noia e stanchezza, senza quel guizzo che ti faccia tornare a casa bel bello assaporando di aver contribuito a risolvere le varie e serie problematiche dell’Associazionismo sportivo, non le varie forzature dettate dalla sacralità di certe palestre e dalle giacche tirate da desta a manca, dai telefoni caldi per astruse richieste, dai criteri di assegnazione disattesi e scomparsi nelle richieste di utilizzo, ancorchè in vigore e mai decaduti, dai cognomi importanti di parenti e affini che ancora dettano legge perché alcune circoscrizioni devono essere tutelate, dagli anziani che effettuano l’attività negli orari dedicati ai minori, addirittura da una SM Scuola Minibasket s.r.l. sportiva dilettantistica sita in via Veneto 2 del Comune di Schio, che in franchising distribuisce servizi e beni mediante una forma di collaborazione imprenditoriale: 250,00 euro l’importo preteso per il corso in questione, e mi auguro che  qualcuno, se ha voglia o l’avventura, utilizzi tutti i canali a disposizione per verificare per i soggetti in campo i requisiti di legge.  Dalla home page si spazia dall’utilitarismo di Bentham e Mill alla spregiudicatezza del Machiavelli, dal super io di Nietsche al famoso ventennio del secolo scorso: immagine, creazione di una rete (franchising), bacino di utenza pari a 1000 iscritti (elementare il conteggio totale), creazione di una squadra istruttori, supervisione di una figura di riferimento, creazione di una scuola sportiva per genitori: terminologie queste che reputo ormai superate: oppure vogliamo ricreale l’ONB con i vari corpi balilla, moschettieri, figli della lupa, dal baldo fior ? Tutto ciò scrivo e anche di quest’ultima tegola caduta due giorni fa, per compiacere a due associazioni sportive (volley e pallamano) che utilizzando il cosiddetto tesoretto “extrascolasticoâ€, non so se influenzato della cattiva o buona scuola, invece di fare attività promozionale di mattina a scuola, ti portano via le ore già concordate con l’Assessorato, con continue rivoluzioni di orario e perdite di tempo che fanno infuriare giustamente i genitori. E soldini in meno nelle casse comunali. E poi ci si lamenta che le Associazioni vanno per conto loro, che se a Vicenza arriva un evento di grido quale il recente Campionato europeo under 21 di scherma, di spettatori manco l’ombra. Ma se le Associazioni sportive sono state messe uno contro l’altra armate, si può pretendere qualcosa di più? Noi della Ginnastica Ritmica andremo a Montecchio Maggiore per organizzare due eventi del Campionato FGI Veneto, la Specialità a fine gennaio e la serie C a metà febbraio, e di ciò non mi lamento. Sarà in ogni caso un successo, soprattutto per la Ritmica. E da ultimo, perché ormai è tardi e me ne vado a letto consapevole di aver fatto il mio dovere di presidente, come fa il buon padre di Famiglia, mi torna in mente ancor più in questo frangente, quando da collegiale,  il mio prof. del liceo, don Oscar Saccon, noto appassionato del Manzoni, ci costringeva ad imparare a memoria brani su brani sul più bel romanzo mai scritto: non occorre che sfogli uno dei tanti libri in mio possesso….lo ricordo ancora perfettamente a memoria: Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta piú cauta e piú innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore.
Se dovessi aver annoiato qualcuno, di certo non l’ho fatto apposta.
Da domani o giù di lì si parla di Ritmica, perché…noi siamo ritmici per dovere ed impegno, non per sorte o fortuna.
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