Rischio idraulico, Variati a sindaci provincia: "Uniamo forze contro criticità prossimi mesi". Cittadini: "Ma le responsabilità di chi sono?"
Mercoledi 27 Agosto 2014 alle 12:18 | 0 commenti
Monta la preoccupazione per la situazione idrogeologica dell'area vicentina, come testimonia l'appello, che pubblichiamo a seguire, fatto da Achille Variati, sindaco di Vicenza, ai colleghi sindaci della provincia. E' bene e indispensabile procedere a tamponare e poi risolvere i gravi problemi, che già hanno portato distruzioni, morti e danni in tutta l'area, ma in quella conferenza sarebbe utile (i cittadini dicono "indispensabile!") che i sindaci, per se stessi e/o per chi li ha preceduti, facessero un mea culpa per i pericoli di cui oggi si lamentano ma generati in buona parte dalle politiche di cementificazione dissennata autorizzata dalle amministrazioni locali presiedute talvolta da loro stessi .
Comune di Vicenza - "Propongo di organizzare una conferenza provinciale tra noi, gli enti territoriali preposti e i tecnici esperti, per fare il punto sui bisogni della montagna, della collina e della pianura". Con questo invito si conclude la lettera che il sindaco Achille Variati ha spedito ai 120 colleghi della provincia
"Nei giorni scorsi ho assunto alcune informazioni inerenti la situazione dei nostri territori, sottoposti ad un'estate piuttosto anomala - spiega il sindaco nella lettera -. Nella nostra provincia, fino ad oggi, è piovuto il 10% in più di quanto normalmente piova in un intero anno. Le falde nelle zone delle risorgive sono già alte più di 2 metri rispetto alla normalità  per questo periodo e sono sostanzialmente ferme, quando generalmente, in questa stagione, si registra invece una netta discesa. Le tante e continue piogge hanno imbibito i terreni e annullato la normale evaporazione che solitamente si verifica in estate per effetto delle temperature".
Una situazione che preoccupa il sindaco di Vicenza: "Tutto questo - prosegue Variati - unito all'abbandono diffuso dei boschi e alle scarse manutenzioni dei terrazzamenti e delle masiere, impedisce il naturale rallentamento del deflusso delle acque e provoca in montagna e in collina allarmanti fenomeni franosi e in pianura allagamenti del territorio (aree agricole e aree edificate). In pianura vi è un considerevole volume di invaso perduto per cattive manutenzioni dei fossati e delle rogge. Nei centri urbani il sistema fognario di acque bianche, spesso comune alle acque nere, è costituito da tubazioni dimensionate per convogliare normali acquazzoni ma che risultano sottodimensionate per smaltire le cosiddette 'bombe d'acqua'. La rete era stata pensata e realizzata nei secoli e anche negli ultimi decenni, sulla base di un clima temperato e non di tipo monsonico come quello a cui stiamo assistendo. L'impermeabilizzazione dei suoli per effetto di un'urbanistica spesso disordinata sta ulteriormente aggravando la situazione".
"Non possiamo ancora contare su casse di espansione come quella di Caldogno, che sono in fase di realizzazione, o di altre in fase di progetto e non ancora finanziate - dice Variati -. Noi sindaci siamo chiamati di emergenza in emergenza a dare risposte ai cittadini su temi di complessità  tale da superare le nostre capacità e le nostre forze. Se il prossimo mese di settembre continuerà ad inzuppare la terra avremo davanti un autunno e una primavera molto problematici".
Da qui l'invito ad unire le forze: "Da sindaco di un capoluogo che ha conosciuto un'alluvione e tanti allarmi ritengo che dobbiamo unire le forze e prima ancora dobbiamo parlarci. La provincia di Vicenza è interessata da 4 bacini idrografici: Bacino del Brenta, dell'Astico, del Leogra-Bacchiglione, dell'Agno-Gorzone e parte del Bacino dell'Adige.
Propongo di organizzare una conferenza provinciale tra noi, gli enti territoriali preposti e i tecnici esperti, per fare il punto sui bisogni della montagna, della collina e della pianura".
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