Riforma europea Pac, Scottà: un'occasione mancata per il nord
Giovedi 4 Luglio 2013 alle 21:29 | 0 commenti
Eurodeputato Giancarlo Scottà (Lega Nord)  - «Questa riforma della Pac è un'occasione mancata per i territori del Nord: il negoziato ha lasciato aperte troppe questioni, legate al bilancio comunitario, e migliorato di poco la proposta iniziale della Commissione europea». L'eurodeputato trevigiano della Lega Nord Giancarlo Scottà , relatore ombra, per il gruppo Eld, di tre pacchetti su quattro della riforma della Pac, si è detto «insoddisfatto» della chiusura dei lunghi e complessi negoziati, tra istituzioni comunitarie, sulla riforma della Politica agricola comune.
«Il tema della concessione degli aiuti agli agricoltori attraverso la convergenza, legandosi ancora troppo al parametro della superficie dell'azienda, -ha precisato Scottà - penalizza, di fatto, la nostra proprietà contadina, mettendo sullo stesso piano le diverse realtà agricole dell'Ue; in base a questo presupposto ogni taglio degli aiuti diventa inaccettabile».
«Per quanto riguarda il greening, invece, -ha proseguito l'europarlamentare leghista- ha vinto come sempre la linea dei Paesi del Nord Europa. Inoltre, sono stati lasciati in sospeso troppi interrogativi, riguardo alle ripercussioni burocratiche che deriveranno dall'applicazione di tali norme, che alla fine non incideranno sulle singole criticità dei territori europei».
Scottà , che ha partecipato fino all'ultimo ai negoziati, con grande spirito di collaborazione, ritiene che l'Ue «avrebbe dovuto tenere conto di più delle diverse esigenze produttive delle sue regioni agricole», ciò per cui si è sempre battuto in sede parlamentare.
Non mancano, tuttavia, alcuni risultati positivi e tra questi l'eurodeputato del Carroccio evidenzia: la riformulazione della definizione di agricoltore attivo, l'esclusione dall'obbligo di greening per le colture risicole, nonché la tutela delle Dop e in generale dei prodotti di qualità , «ai quali -ha specificato- è anche concesso un aiuto per attività promozionali nel Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)».
«Rimane il fatto, però, che in futuro sarà necessario rivedere l'impianto della Pac, per legare una parte del sostegno ai nostri agricoltori alle varie esigenze produttive e di sostenibilità ambientale delle aree agricole comunitarie».
«L'obiettivo dell'Europa -ha continuato- deve essere quello di delineare un Politica che possa valere per tutti ma che, allo stesso tempo, non dimentichi i bisogni peculiari degli Stati membri. Inoltre è fondamentale rafforzare il ruolo degli agricoltori, che è quello di lavorare la terra per produrre reddito, affinché sia coperto il fabbisogno alimentare europeo e il Vecchio Continente possa continuare, con successo, ad esportare nel mondo l'eccellente produzione di qualità che lo contraddistingue».
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