«...Ricorderanno che pochi hanno tenuto testa a molti...».
Venerdi 6 Dicembre 2013 alle 22:13 | 0 commenti
Ci sarà rabbia negli occhi della Sassari Torres, il campionato ribattezzato «fuga dal baratro» domenica si arricchirà di un nuovo confronto. Il Bassano capolista affila le armi preparandosi al confronto, nella fucina di Mario Petrone, novello Leonida, ci sono fior fiore di uomini che lavorano per costruire un’impresa, sono ancorati nelle Termopili e di là non hanno intenzione di arretrare. I giallorossi guardano gli avversari dal basso in alto in fatto di esperienza, budget impiegato e da impiegare nel mercato di riparazione eppure l’orgoglio, lo spirito di gruppo e le dure ore di esercitazione fisica, tecnica e tattica  stanno fanno sì che anche gli avversari più blasonati guardino con profondo rispetto alla formazione portacolori della città del Grappa.
La Torres era partita con ben altre ambizioni e non si aspettava di certo di ritrovarsi, a tre match dal termine del girone d’andata, in terz’ultima posizione. I sardi si trovano a 8 punti dalla salvezza diretta e 6 dai playout ma non demordono. Nei giorni scorsi è stato presentato il nuovo responsabile dell’area tecnica Enzo Nucifora, uno capace di vincere 10 campionati di serie C oltre che aver assaggiato sia la serie B che la serie A. Ebbene il nuovo dt ha ricaricato l’ambiente, proclamando fin d’ora che a partire dal 22 dicembre la Torres sarà operativa per rinforzare, e non poco, la rosa.  Insomma a Sassari fanno gli stessi discorsi che si sentono a Porto Tolle, a Forlì, ad Alessandria, a Ferrara, a Cuneo. La classifica, alla lunga, potrebbe essere destinata ad accorciarsi ecco perché all’imbocco delle Termopili giallorosse i petroniani non arretrano di un millimetro. Anzi. «Noi scendiamo sempre in campo per vincere – carica a testa bassa Petrone –  è nel nostro dna. Magari nel girone di ritorno in alcuni momenti potremmo giocare più prudenti, più coperti, per strappare un punto che potrebbe farci pure comodo. Ma ora no, ora ci andiamo giù pesanti con in testa solo i 3 punti. Teniamo anche presente che una squadra che sa giocare d'attacco palla a terra può imparare ad adottare un atteggiamento più difensivo mentre il contrario è molto più difficile».
Ci vuole il miglior Soccer Team. Pergolettese e Monza, in quest’ordine. Sono questi i prestigiosi scalpi che i rossoblù sardi hanno fatto loro nelle ultime due uscite. Due pareggi, non vittorie, ma pur sempre due e due quattro punti tolti a formazioni accreditate a  tagliare il traguardo della serie C unica. Non solo, la Torres ha anche un’altra peculiarità ossia quella di aver perso molto di più in casa che non in trasferta (quattro sconfitte a due). Insomma, oltre al famigerato equilibrio che fa sì che in C2 non ci siano partite scontate, ci sono abbastanza motivazioni per tenere gli occhi aperti e non prendere sottogamba l’impegno. Chiaro poi che molto dipende dalla formazione di Bassano del Grappa: se i petroniani riusciranno a ripetere la prestazione coraggiosa ed orgogliosa vista recentemente con il Monza, le possibilità di fare bottino pieno salirebbero a dismisura. Diverso il discorso se i giallorossi replicassero la prestazione di Castiglione. Lo stesso Mario Petrone, nonostante il salutare successo, ha sostenuto che in terra lombarda il rischio di subire una beffa sottoforma di gol casuale non si sarebbe dovuto correre. Attorno alla possibile prova della capolista c’è ottimismo. Raramente al Mercante i giallorossi hanno tradito sul piano della prestazione. In sette partite solo con la Pergolettese i fanti Diesel non hanno illuminato il campo di luce propria, riuscendo comunque a sfruttare l’episodio per vincere, collezionando così sei vittorie e un solo pareggio, peraltro strettissimo, con il Monza.
Cardine. Che non sia abitudine del Bassano quella di prendere sottogamba lo dice chiaro e tondo anche Carlo Pelagatti. Il centrale aretino invita a trarre lezione dalle ultime due trasferte: «Abbiamo visto con Bra e Castiglione che nessuno regala niente. Eppoi quando sei primo in classifica gli avversari ci mettono sempre qualcosa in più perché l’orgoglio umano spinge a voler superare i migliori. Da parte nostra sappiamo quello che dobbiamo fare, la Torres è una formazione storica, che dispone di buoni giocatori ma che è incappata in un’annata storta. Spetta a noi far si che continuino così almeno per un’altra settimana».
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