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Ricercatore vicentino della UCSD pubblica: Facebook influenza il tuo umore

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 6 Aprile 2014 alle 15:20 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 269 in distribuzione di Massimiliano Muscas - Facebook decide di che umore sei. E' questa la conclusione raggiunta dal team di James Fowler di cui fa parte integrante il vicentino Lorenzo Coviello che, analizzando con opportuni algoritmi quantità industriali di post su Facebook e le reazioni dei post successivi dei lettori, conclude che la lettura di commenti più o meno felici può sensibilmente modificare l'umore dei lettori e dei loro interventi consecutivi.

Infatti si è notato un aumento di commenti ed interventi tristi dell’1,29% dopo aver letto post tristi sulla bacheca del popolare social-network, le reazioni ai post positivi invece sono molto più marcate l'1,75 % in più di post positivi.

La ricerca è stata condotta da un team internazionale dell'Università di San Diego in California e le sue due punte di diamante nello specifico sono stati due italiani, il prof. Massimo Franceschetti, e Lorenzo Coviello, PhD Candidate. Quest’ultimo, dall’inizio del 2010 in Usa, è nato a Roma nel 1984 ma è a Vicenza che è cresciuto fin dal 1992 (elementari alla Da Porto, medie alla Prati), conseguendo la maturità al Liceo Quadri per poi laurearsi col massimo dei voti e lode a Padova in ingegneria delle comunicazioni. L’ultimo anno del corso di laurea nel 2007-2008 lo ha frequentato a S. Diego dove ha preparato la tesi discussa nell’ateneo patavino prima di essere richiamato dalla UCSD a S. Diego come ricercatore in via di conseguire, dopo il Master in Electrical and Computer Engineering, anche il PhD grazie anche a numerose pubblicazioni nel campo delle reti sociali ed informatiche. Per curiosità ricordiamo che la società editrice dei nostri media fa in buona parte riferimento proprio a Lorenzo e al fratello gemello Emanuele, figli del nostro direttore, e per completezza di informazione aggiungiamo che il loro percorso è parallelo: anche Emanuele è alla UCSD pur se con qualche mese di anticipo e sta conseguendo analoghi riconoscimenti accademici.

Vicenza ed il Veneto si confermano quindi, grazie alla preparazione di questi due laureati come ottimi incubatori di personale qualificato in ogni settore, soprattutto quello scientifico e tecnologico.

Tornando alla ricerca (pubblicata nei giorni scorsi su PloS-One http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0090315) scopriamo che il team scientifico di S. Diego ha analizzato dapprima gli “status” in inglese pubblicati per mille giorni (gennaio 2009-marzo 2012) dagli utenti delle cento più popolate città statunitensi. Dopo questa prima analisi si è passato ad analizzare il cambio di umore in relazione agli status degli amici anche distanti molti km. Da questa parte dello studio arrivano i risultati più interessanti: a post e status negativi vengono associati aumenti di interventi negativi nel social-network dell’1,29%, mentre più marcata è la risposta ai post positivi che fanno aumentare dell’1,75% gli interventi ottimistici. Facebook quindi può renderci felici e tristi in relazione agli interventi dei nostri contatti.

Gli autori dello studio hanno inizialmente evidenziato questo trend dal punto di vista matematico per occuparsi in seguito e con altri esperti, con in testa il noto sociologo James Fowler che già dirige il team, degli aspetti sociologici (e … commerciali) della ricerca, che, però, già ha colpito nel segno facendo interessare in Usa, con ricadute in Italia (La Stampa, Libero … e Supermoney) soprattutto per l’italianità dei ricercatori, molti dei più diffusi media cartacei e web oltre a emittenti tradizionali e in streaming. Dell’articolo e delle prospettive che apre  (accanto una press release divulgativa della UCSD Jacobs School of Engineering) si sono interessati con servizi e interviste tra gli altri Usa Today, Time, BBC, Nbc, The Guardian, Sky, Wall Street Journal Live, Huffington Post Live (qui il link a uno dei lunghi servizi con dirette http://huff.lv/1qMUcaq) perché, se il mondo della ricerca dà un'indicazione precisa di quanto le reti sociali, non solo fisiche ma anche virtuali, possono influire sempre di più all'interno della vita del singolo individuo, è naturale che l’interesse si allarghi allo sfruttamento di queste “interferenze”.

Leggi tutti gli articoli su: facebook, Lorenzo Coviello

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