Restituzione contributi alluvione, petizione e raccolta firme nelle città venete
Mercoledi 18 Dicembre 2013 alle 17:08 | 0 commenti
Eurosportello Aec - Entro il 31 Dicembre la Regione ha fissato il termine utile per la restituzione delle cifre ritenute “in eccesso†sui contributi erogati in occasione degli eventi alluvionali che hanno sconvolto ampie zone del Veneto nelle festività di Ognissanti del 2010. Si tratta, secondo l’apparato burocratico, di un “atto dovutoâ€.
Ma che non tiene conto delle promesse fatte all’indomani della tragedia e del Patto siglato con il cittadino dallo Stato tramite i suoi rappresentanti regionali e i Sindaci ma, soprattutto, rappresenta un pesante e ingiusto macigno che grava sulla testa di migliaia di alluvionati che per la gran parte non sono certamente in grado di subire questo grave salasso.
Basta con la Burocrazia, decidano i Politici per il bene dei cittadini.
Si è deciso di informare tutti per unire e avviare una raccolta firme pretendendo dai governanti e da tutti i politici l’annullamento dei provvedimenti contestati e l’apertura di un tavolo conciliativo.
Sostieni anche tu la lotta degli alluvionati del Veneto.Firma la Petizione nei banchetti che troverai nelle piazze della tua città e sottoscrivi il modulo presente in internet nel sito www.aeceuropa.eu
A TUTTI I RAPPRESENTANTI DELLO STATO ITALIANO, DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI E A TUTTI I REFERENTI POLITICI DI PORRE IN ESSERE, CON LA MASSIMA URGENZA VISTANE LA INDIFFERIBILITA’,
TUTTI GLI ATTI AMMINISTRATIVI NECESSARI AL FINE DI SUBITO SOSPENDERE ED ANNULLARE E/O RITIRARE LA RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI CONTRIBUTI RICEVUTI DAI CITTADINI ALLUVIONATI E RITENUTI IN ECCESSO IN BASE A DELLE ORDINANZE, DIRETTIVE E A DELLE DECISIONI SUCCESSIVE,
CHE RITENIAMO SIANO CONTRARIE A DIRITTO, LOGICA E BUON SENSO.
LA RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI CONTRIBUTI PER L’EVOLUZIONE DEI FATTI, E COME E’ STRUTTURATA, ARRECA UN ULTERIORE DANNO A CHI HA GIA’ PATITO PESANTI PERDITE.NON VA DIMENTICATO CHE VI SONO CITTADINI CHE, ADDIRITTURA, HANNO DOVUTO INDEBITARSI A FRONTE DI PROMESSE E MESSAGGI LANCIATI DURANTE L’EMERGENZA E CHE POI SONO STATI DISATTESI.
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