Renzo Rosso, l'imprenditore globale altro che provinciale: guadagna anche sui debiti
Domenica 28 Luglio 2013 alle 23:25 | 0 commenti
«Consentire ai propri fornitori virtuosi (quelli che lavorano con una qualità elevata, in maniera affidabile e in partnership con l´azienda) di smobilizzare in tempi brevissimi tutti i crediti vantati nei confronti del gruppo, agevolandone poi l´accesso al credito a condizioni facilitate. L´accordo, firmato con Ifitalia di Bnp Paribas, è stato voluto da Renzo Rosso che l´ha reso operativo attraverso Staff International società della Fondazione OTB (Only The Brave) all´interno di un programma che mette sul piatto un valore complessivo di 50 milioni di euro».
Questa la notizia che il 25 luglio dava Il Giornale di Vicenza insieme ad altri media nazionali col titolo “Rosso, 50 milioni alle pmi del Made in Italy†per evidenziare, come da occhiello, che il programma presentato ieri alla Camera della Moda di Milano col nome di “Cashâ€dal patron della Diesel è un’operazione a sostegno delle imprese. Una bella risposta, sembrerebbe,  dopo lo scambio di accuse tra lui, definito “provinciale†da Zanonato, e il ministro alle infrastrutture. Ma, c’è un ma.
Leggiamo, infatti, ancora sul GdV che «l'obiettivo è insomma quello di consentire alla galassia delle piccole e medie imprese fornitrici di Mr. Diesel (complessivamente circa 455 laboratori di façon, tintorie, lavanderie e stirerie) di arrivare a ottenere più facilmente liquidità allo stesso tasso (del 2,5%) che le banche applicano al gruppo di Renzo Rosso anziché del consueto 12-18% che applicherebbero in caso di contrattazione “separataâ€. L´operazione è stata denominata “Cash†- Credito agevolato-Suppliers Help, e nasce dalla volontà , da parte del gruppo OTB, di aiutare in modo concreto la filiera a monte del tessile-abbigliamento. A beneficiarne potranno essere solo i fornitori considerati virtuosi in base a un rating (aggiornato semestralmente) determinato dal gruppo Diesel…».
Insomma, ecco il ma (anzi la serie di ma), Rosso e la sua Diesel pagano in tempi commerciali, sia pure ridotti e dichiarati in un mese, i loro fornitori, ma quelli bravi (e lui decide quelli che lo sono, magari chi lavora anche con i margini più ridotti?), li finanziano con 50 milioni.
Ma non di soldi magari e naturalmente pagati subito a loro, come farebbe un qualunque paròn  indigeno vecchio stampo, non in cerca di pubblicità , ma di crediti della Bnp verso i suoi fornitori che Staff e  The Brave finanzieranno con quella cifra su cui di certo la banca francese pagherà una remunerazione a qualcuno o in qualche modo.
Noi non siamo esperti di finanza, se non di quella meno che provinciale del dare-avere: qualche volta un nostro cliente pubblicitario ci paga subito per riconoscerci l'esito particolarmente positivo di una sua campagna, qualche altra paghiamo noi prima, se abbiamo soldi in cassa, per sollevare un fornitore da qualche impegno imprevisto.
Ma, se nell’operazione annunciata a Milano con squillo di fanfare dal mago della pubblicità e della comunicazione per i piccoli fornitori c’è una riduzione di tassi pagati, a patto che facciano i … bravi con Rosso, il mago "globale" dell’operazione appare proprio lui, l’imprenditore tutt’altro che provinciale visto che, impari Zanonato, riesce a guadagnare anche sui suoi debiti:  di sicuro pubblicità gratuita e maggiore "fedeltà " dei fornitori che vogliono da lui un buon rating, ma anche una qualche altra remunerazione, forse, per Staff International e Fondazione OTB.
Se sbagliamo in qualcosa, visto anche il tourbillon di società , banche e fondazioni coinvolte, la Diesel ce lo sottolinei pure. In rosso.
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