Quotidiano | Categorie: Politica

Regina Rossa "scomunica" Alessandra Moretti: sempre più indigesta la cena "chez Maltauro"?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 17 Maggio 2014 alle 01:11 | 0 commenti

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«Con la presente, informiamo le vostre redazioni che, a partire dalla giornata di ieri, le società Regina Rossa Srl e Quorum Sas hanno interrotto l'erogazione dei servizi (inclusa specificatamente l'attività di ufficio stampa) resi a favore della campagna per le elezioni europee dell'On. Alessandra Moretti»: è questo lo scarno ma secco comunicato arrivato ieri in tarda serata a firma di Jacopo Rodeghiero, amministratore di Regina Rossa.

La più nota società di comunicazione "politica" del Vicentino ha così reso nota "l'autosospensione" dei propri rapporti con l'ex vice sindaco, poi parlamentare Pd in quota Bersani, quindi capolista nel nord est per le europee scelta da Renzi.

L'ex carolliana, poi ex Bersaniana ma sempre sulla cresta dell'onda politico-mediatica è da sempre incappata in varie gaffe televisive e pubbliche, da cui finora era uscta indenne. A Vicenza, ad esempio,  è ricordata per la targa in onore di Enrico Hüllweck da lei fatta rimuovere e per la ben più grave amnesia sul pediatra pedofilo Giuseppe Mattiello, contro il quale aveva rappresentato da avvocato dei genitori salvo dimenticarsene quando il medico aveva iniziato a prestare servizio nelle scuole materne comunali che lei sovrintendeva da assessore.

Ma questa volta, se si legge tra le righe del comunicato di Regina Rossa, le sarà stata fatale, almeno con Regina Rossa, una cena di troppo. Non certo per la sua sempre bella figura ma per la figuraccia che ha fatto presenziando, con grande senso di opprtunità, a quella elettorale da noi resa pubblica e organizzata per lei da Gianfranco Simonetto, presidente della Maltauro, proprio nel giorno dell'arresto di Enrico Maltauro per le tangenti da lui versate al mondo politico per avere appalti ad Expo 2015.

Se l'azienda vicentina si è autosospesa da Confindustria su "suggerimento" del presidente Giuseppe Zigliotto, il gesto di auto rinuncia di Regina Rossa, che allo stato dell'arte ci pare opportuno e professionale, nasce, salvo diverse motivazioni che abbiamo chiesto di conoscere, da un chiaro volersi distaccare da certe scelte della sua rappresentata.

Se il distacco non fosse nato invece, che so, dal fatto che Moretti non abbia raccolto abbastanza fondi nelle sue cene da rimanere così in rosso da non poter pagare Regina Rossa e se Matteo Renzi non dirà subito cosa pensa di certe scelte di commensali a dir poco inopportune della sua candidata top (model?), potrebbero essere gli elettori del nord est questa volta ad autospendersi dal Pd.

O, almeno, dalla sua capolista.

Facendo felici i soliti maligni che dicono che Renzi l'avrebbe candidata  per pesarla e lasciarla al suo destino in un'elezione non col listino bloccato ma con le preferenze secondo il più classico dei "promoveatur ut amoveatur". 

P.S. Regina Rossa è stata fondata, prima che la lasciasse formalmente per le polemiche su possibili conflitti d'interesse, da Jacopo Bulgarini d'Elci, vice sindaco attuale e da anni braccio destro di Variati, che mai ha amato Alessandra Moretti da quando fu eletta in Direzione nazionale del PD. E che ora è anche ... renziano.


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