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Giuliano Raimondo tuona contro gli stipendi "ignoti" dei manager pubblici di Avs, Ava e Greta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 13 Aprile 2014 alle 09:36 | 0 commenti

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Giuliano Raimondo, già segretario generale del sindacato provinciale dell'energia della Cgil, nonché ex coordinatore di Servizi Pubblici Locali della Cgil vicentina, ci invia una nota, che lui chiama "opinione", ma che in effetti è una denuncia per gli stipendi di sicuro "ignoti" e magari anche super dei manager di Avs, Ava e Greta, aziende pubbliche di servizi ambientali.

Ma se l'esperto proprio di servizi pubblici locali punta l'indice contro il comune di Thiene, socio delle aziende pubbliche citate per la mancanza di trasparenza, che per Raimondo sa di "complicità", l'informazione va completata per correttezza sottolineando, come da accenno dello stesso Raimondo, che di Avs, Ava e Greta sono soci anche i comuni di altri paesi contermini tra cui Schio.

L'augurio, dopo la pubblicazione della nota, dolente, di Raimondo, è che se non Thiene almeno gli altri conoscano gli stipendi, magari corretti, dei suddetti manager di Avs, Ava e Greta e facciano a gara per sollevare il velo che li copre a danno dei diritti dei cittadini, soci reali delle aziende pubbliche, perchè sono loro i proprietari delle loro quote di capitale e perchè pagano bollette a volte difficili da digerire e i cui costi di formazione devono poter conoscere in dettaglio.

A partire dagli stipendi ignoti... di Ava, Avs e Greta e, visto che ci siamo, di tutte le altre aziende pubbliche del Vicentino, che avessero bisogno di un richiamo alla trasparenza oltr che alla corretta gestione.

 

Ecco "L'opinione" di Giuliano Raimondo con una premessa "veronese", i cui dettagli pubblichiamo in fondo per focalizzarci subito sull'argomento vicentino.


Egregio Direttore
l'11 febbraio scorso, un quotidiano "locale", riportava la notizia che «Il direttore di Acque Veronesi ha uno stipendio più alto di quello del Presidente Napolitano, e dei premier inglese Cameron e francese Hollande, e annovera dirigenti che hanno buste paga più alte di quella del premier russo Putin e di quello spagnolo Rajoy. E tutto questo a spese dei cittadini, che pagano bollette dell'acqua sempre più care». A parlare è Stefano Valdegamberi, consigliere regionale di Futuro Popolare, che commenta i dati relativi agli stipendi erogati alle figure di vertice dell'azienda che ha sede a Verona ma gestisce il servizio idrico in buona parte della provincia.*
Apprendiamo di recente, nella stampa "locale" - che al Comune di Thiene, «per i direttori Massimo Cornaviera di Avs, Riccardo Ferrasin di Ava e Stefano Selleri di Greta non è stato possibile conoscere, né tramite i siti né contattando le aziende, i loro compensi. Sollecitate dalle nostre richieste, le aziende hanno deciso di informarsi per capire se l´obbligo di rendere pubblici gli stipendi dei manager valga anche per le società partecipate».

Il Comune di Thiene «possiede direttamente quote di partecipazione in otto società. L´8,68 per cento di AVS, che si occupa del servizio idrico integrato e il 21,41 per cento di Impianti Astico, che gestisce il patrimonio immobiliare strumentale del servizio idrico integrato. Detiene poi il 12,32 per cento di Ava, che gestisce il servizio di smaltimento rifiuti (e che verrà fusa con Greta, ndr) e il 100 per cento di Aeroporto di Thiene che cura la gestione di tutti i servizi connessi all´impianto aeroportuale Ferrarin. Il Comune possiede anche il 19,68 per cento di Pasubio Group, la società che si occupa della progettazione, costruzione, manutenzione e gestione di reti e impianti concernenti il servizio di distribuzione del gas, e il 14,42 per cento di Pasubio tecnologia che gestisce i servizi informatici dell´ente comunale. Le ultime due partecipate sono Ferrotramvie vicentine, per lo 0,12 per cento e Cis-Centro interscambio merci e servizi per lo 0,25 per cento».

Si tratta di società a totale capitale pubblico, ossia di proprietà degli Enti Locali, i quali hanno il dovere del controllo analogo. Per esempio se nel cda di AVS sono presenti due dirigenti dipendenti rispettivamente del comune di Valdagno e di quello di Schio (per il controllo analogo immagino) come mai si ha tanta incertezza nel pubblicare gli stipendi del Direttore Generale e dei Dirigenti, comprensivi di eventuali premi e benefit vari? Conosciamo pure gli stipendi degli amministratori di società pubbliche come Eni, Enel, Finmeccanica, Ferrovie e altre ancora e, quindi, in che Paese viviamo se il sindaco di Thiene non riesce ad avere i dati relativi agli stipendi dei dirigenti di AVS, Ava e Greta, società di cui lo stesso comune (insieme a quelli di Schio e di altri paesi contermini, ndr) è azionista? (Stipendi comprensivi di Premi e benefit vari)
Ma chi paga bollette, tasse e addizionali sui consumi e ticket vari, deve proprio sudare per conoscere come e quanto paga i "suoi" dipendenti di società a capitale pubblico, direttori generali e o direttori che siano? "Ma che Paese d'Europa siamo!"
Mi auguro che anche questo problema divenga materia per una diversa campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni dei Comuni proprietari di AVS, Ava e di Greta e non solo. È urgente dare corpo alle non rinviabili esigenze di massima trasparenza sui costi dei dirigenti di tutte le società pubbliche. Questo a partire da quelle del ciclo idrico integrato ove è in arrivo un aumento dei costi nelle bollette, dei rifiuti e dello smaltimento dei fanghi, anche per prevenire eventuali sorprese, come sempre più spesso succede nella nostra tanto vituperata Italia.
Unisco, con l'occasione, un plauso particolare per il capo dei vigili, comandante Scalpellini, il quale ha deciso di abbassarsi del 12% la paga al momento del rinnovo del contratto con il Consorzio, passando da circa 78 a 68 mila euro. Ha dichiarato che «Mi riduco lo stipendio per una questione di coscienza». «Di questi tempi - dice ancora - tutti devono fare la loro parte. In ogni caso, il mio è pur sempre uno stipendio rispettabilissimo e di certo non mi lamento».

* Prosecuzione della premessa sui super stipendi veronesi.

«Una situazione incredibile», commenta (Stefano Valdegamberi, consigliere regionale di Futuro Popolare, ndr), «il direttore guadagna 242.500 euro lordi all'anno, più di Napolitano (220 mila), Cameron (183 mila) e Hollande (178 mila) mentre i cinque dirigenti più importanti guadagnano da 108 a 117.000 euro lordi annui, ben più di Putin (93.000) e di Rajoy (78.000). Solo per costoro l'azienda spende in stipendi quasi 700mila euro l'anno, senza contare che ad essi sono destinati vari benefit, come auto aziendali di grossa cilindrata, telefoni e computers, e che magari sempre gli stessi ricevono anche viaggi omaggio». «Non vorrei che oltre a tutto questo ottenessero anche premi di produzione o cose simili, visto che lo scorso anno Acque Veronesi è riuscita a realizzare manutenzioni straordinarie ed opere per soli 5 milioni di euro a fronte dei 10 previsti», conclude Valdegamberi «e immagino che sotto a queste figure ce ne siano molte altre che ricevono stipendi ben superiori rispetto alla media delle persone che si trovano nella posta bollette che aumentano ogni anno».


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