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"Qualcuno volò sul nido del cuculo" nella stagione di prosa del tcvi

Di Comunicati Stampa Mercoledi 8 Febbraio 2017 alle 15:50 | 0 commenti

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Una nuova interessante operazione teatrale viene proposta nella Stagione di Prosa del Teatro Comunale di Vicenza: si tratta di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" spettacolo in programma lunedì 13 e martedì 14 febbraio alle 20.45, una produzione della Fondazione Teatro di Napoli, di Dale Wasserman dal romanzo di Ken Kese, tradotto da Giovanni Lombardo Radice, per la regia di Alessandro Gasmann, adattamento teatrale di Maurizio de Giovanni. La drammaturgia di Wasserman, alla base anche della sceneggiatura dell'omonimo film di Miloš Forman (1975), interpretato da Jack Nicholson ed entrato a pieno titolo nella storia del cinema per avere vinto tutti e cinque i principali Oscar, torna in scena rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni.

Senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l'autore l'ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente; il protagonista Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo, interpretato da un cast eccezionale: il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile per la sua estetica dirompente e per la forte carica emotiva e sociale. Prima dello spettacolo, in entrambe le date, alle 19.30 nel Foyer del Comunale si svolgerà l'Incontro a teatro condotto da Caterina Barone, giornalista e critico teatrale del Corriere del Veneto, docente Storia del teatro greco e latino all'Università di Padova, per presentare al pubblico l'originale riadattamento teatrale, alla presenza di alcuni dei protagonisti. "Qualcuno volò sul nido del cuculo" in versione teatrale è sui palcoscenici nazionali ininterrottamente da tre anni e registra ovunque il tutto esaurito; per la doppia data al Comunale di Vicenza (13 e 14 febbraio, uniche date in Veneto della stagione teatrale 2017), rimangono pochi biglietti. Gli interpreti in scena sono Daniele Russo e Elisabetta Valgol nei ruoli principali di Dario Danise e Suor Lucia, e ancora Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Emanuele Maria Basso, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gabriele Granito e Giulia Merelli; le musiche originali sono di Pivio e Aldo De Scalzi, I costumi di Chiara Aversano. Lo spettacolo dura due ore e 45 minuti, con un intervallo. Parlando di questo riuscitissimo lavoro, il regista Alessandro Gassmann, spiega: "La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Con Maurizio de Giovanni, che ha curato l'adattamento del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una clinica psichiatrica italiana nel 1982. Tutto ha inizio con l'arrivo di un nuovo paziente che deve essere "studiato" per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole, porterà scompiglio e disordine ma allo stesso tempo la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri. Attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della propria vita, la speranza di essere liberi. È una lezione d'impegno civile, uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all'interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell'uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere". Si tratta sicuramente di una grande storia, intrisa di grandi sentimenti e pervasa da un accorato impegno civile, il tutto portato in scena per far emozionare il pubblico, e costruire, grazie alla condivisione, un vero e proprio inno alla libertà. L'impianto drammaturgico è molto accurato, i "pazzi" risultano straordinari, così come le potenti videografie ideate da Alessandro Gassmann per riprodurre le immagini, i sogni e le allucinazioni dei protagonisti borderline. "Qualcuno volò sul nido del cuculo" è uno spettacolo che non può lasciare indifferenti.


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