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Provincialismo ad usum Delphini, by Jacopo Bulgarini. E ora è "in" il mega Hamburgarini

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 23 Agosto 2015 alle 12:49 | 0 commenti

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La mattina, quando ci alziamo, il compito primario,  durante e, a volte, dopo gli atti metabolici, è leggere la stampa locale per aggiornarci, oltre che sul "comune senso dell'informazione" e sulle veline a senso unico, anche su cinghiali e lupi (l'anno scorso su un orso, uno solo, ma tutti i giorni...), tradimenti osé di mogli e mariti e tradimenti ondivaghi nei Cda delle banche locali, profughi e ladri di biciclette, machete e.. opinioni col machete. Oggi, ad esempio, che è domenica  due "local scoop" ci hanno colpito e abbiamo prolungato la lettura a dopo gli atti...

E visto che anche noi facciamo fatica a riempire gli spazi domenicali (ma dove è detto che vadano riempiti se notizie vere non ci sono?), usiamo anche noi il machete e proviamo a giocare col, permaloso, vice sindaco di Vicenza, per molti il Delfino di Achille Variati (ma per lui lo è o no? A saperlo...), per altri l'aspirante futuro sindaco della città in ballottaggio con quell'altro simpaticone che risponde al nome di Marco Zocca.

Orbene oggi un paginone del GdV (a firma, complici le ferie estive altrui, di Gian Marco Mancassola, mica uno qualunque!) è dedicato alla querelle sulla dissacratoria e provocatoria "Lettera ai Corinzi", programmata all'Olimpico per settembre, tra Francesco Rucco, storicamente di centro destra, e Jacopo Bulgarini d'Elci, vice di Achille, e spesso suo tallone, in una giunta di centro sinsitra ma, per sua dichiarazione esplicita, politicamente di tutto ma non di quell'area in nome della quale è stato messo sul secondo gradino del podio comunale (nello sport il secondo è sempre il... primo degli ultimi).

Sotto il titolo (Un Olimpico shock, tra sangue e sesso. Bufera sui Classici), accattivante in assenza di pruderie su video hard e guardoni o stupratori, un occhiello politicamente impegnato (Polemica. È scontro sulla "Lettera ai Corinzi" della regista Liddell) e un sommario che compendia la notizia che oggi ha ghiacciato la calda Vicenza (Il racconto di una masturbazione con il crocefisso e una trasfusione sul palco dividono la politica. Rucco: «Scabroso». Bulgarini: «Grande evento») assistiamo allo scontro, in casa, tra il tradizionalista Rucco ("chissà cosa ne penserebbe Andrea Palladio?") e il moderno Bulgarini ("Come sempre quando parla di cultura il consigliere Rucco risulta pittoresco") che, dopo una giustissima considerazione ("È la mediocrità il nemico da combattere") conclude con un invito altrettanto condivisibile: "Probabilmente Rucco ha nostalgia per la commissione censura o per l'indice dei libri proibiti: prima di proibirli, i libri bisogna leggerli. Per questo lo invito a venire a vedere lo spettacolo prima di turbarsi".

Una bella contesa che fa curiosità, ma diventa notizia, per lo meno sulla personalità (bifronte?) del vice,  che, a fronte di quello da "modernista" sullo spettacolo controverso, si guadagna un altro paginone (siglato anche questo da un big come Alessandro Mognon) da "leghista": la verità per i politici o, meglio, per i lontanamente aspiranti tali è spesso "ad usum Delphini" (non ce ne voglia il grande Achille, soprattutto se d'Elci non è il suo delfino). Come? Ecco qui.

Titolo boom (Bulgarini stile Lega: «Roma vergogna»), occhiello sociologico (Il caso. un duro post del vicesindaco su Facebook sui mali della Capitale scatena decine di commenti tra chi è d'accordo con lui e chi lo contesta) e sommario per la cui prima parte si segnalano già roventi invidie di Salvini (La critica dopo una notte in città «Cialtroni, inefficienti e corrotti») e che nella seconda (Le risposte: «Che provincialismo. Io sono stato scippato a Vicenza) sintetizza le reazioni contrarie di chi alle condannate inefficienze di aeroporto, taxi, hotel e alla corruzione della capitale contrappone le mancate inefficienze di Vicenza solo perchè tutto quello manca, corruzione a parte...

Ecco la notizia domenicale e completa su chi dovrebbe rappresentare Vicenza dopo Variati riassunta dal pensiero Bulgar(inian)o: "a morte Rucco che giudica senza vedere, W me che dopo una sola notte (ma che notte!) di "visione" di Roma ho fatto più di Nerone".

"Duemila anni di storia demoliti con un post", commenta affranto Mognon, porgendo il destro al corsivo di un altro ben noto collega del GdV, Marino Smiderle, che non possiamo che condividere in pieno e che pubblichamo integralmente in fondo* a questa noterella (anche per evitare che in troppi di più vadano a leggere oggi il GdV per la pubblicità che, a sua insaputa, gli stiamo facendo a causa del Delfino, cosa, questa sì, che al vice sarà difficile farsi perdonare da noi...).

All'analisi di Marino Smiderle (riassumibili con un "lavora per il ruolo che hai, non straparlare a nome della città, visto che un post sul tuo profilo FB non è privato ma pubblico") aggiungiamo due considerazioni, modeste, ma non piccole come le ansie da protagonismo parolaio.

1 - se far passare la Tac da Vicenza significa collegare meglio al resto d'Italia e d'Europa nostri rappresentanti come il vice, beh, da oggi io non solo divento contrario alla Tac ma propongo l'abbattimento della stazione attuale e il divieto di accesso a strade e autostrade per le auto di "immigrati" toscani

2 - se scrivere su FB significa far rumore, come dice di sotto a ragione Smiderle, e far apparire giornalisti tutti trasformando in notizie le proprie sensazioni e ogni gossip (come sostiene il nostro Pietro Rossi), allora io racconto sul web un fatterello che il collega Jacopo Bulgarini d'Elci (anche lui, ops, iscritto all'Odg del Veneto da cui fu sospeso a lungo per non aver pagato la quota d'iscrizione e che, nonostante ciò, continuò a firmare illecitamente da Direttore responsabile il giornale comunale) sarà così "sportivo" da postare sul suo profilo per consentirci tramite la serie di commenti che genererà se il fatterello è vero opppure no (male che vada, con la startegia del dire, ben diversa da quella del fare del suo mentore, guadagnerà altri paginoni qui e ovunque).

Ecco, quindi, la verità secondo il web e secondo FB che finora non avevamo pubblicato per amor di patria vicentina (e di professione) ma che non possiamo più essere così vili da tacere dopo che in una notte il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci ha capito la verità su Roma, città in cui, evidentemente con gli occhi chiusi, il sottoscritto ha vissuto per 24 anni e dove ancora va spesso avendoci genitori e sorella (p.s. Vicenza solo ora anche io comincio a conoscerla dopo che ci vivo da oltre 23 anni, ma si sa, io non sono nativo web).

Ecco il fatterello ben noto nei locali che sono dall'altra parte dell'Angolo del Palladio, architetto a  cui Rucco si appella e la cui omonima piazza è occupata da altri locali come l'ordinatissimo Angolo Palladio, che è ben frequentato, nel suo avvolgente plateatico, anche da Bulgarini e dai suoi amici.

Il fatt(erell)o

Da postare rigorosamente su FB per un parere pro veritate sul racconto fattoci dopo la "visione" di una notte a Piazza Biade

Nel bel mezzo della caldissima estate vicentina, e non solo, un avventore, già ben accessoriato di profumi di alcol, ordinava un hamburger con un gruppo di amici seduti al tavolino, che rientrava in strisce ben disegnate per far rilevare gli spazi leciti del plateatico assegnato al locale di Piazza Biade. Dopo averlo ricevuto, tra lazzi e sollazzi notturni, l'avventore indigeno si lamentava, solo lui, il più allegro" di tutta la compagnia, della sua presunta scarsa qualità e bontà attirando l'attenzione di una solerte cameriera e forsanche del preoccupato titolare, che si offrivano di sostituirlo con un altro di maggior e spumeggiante gradimento. Nulla e niente da fare. L'avventore si alzava (con qualche aiuto) e cominciava a voce alta a protestare con frasi tipo quelle romane: "Ecco perchè da Vicenza scappano i turisti! Non sapete fare il vostro mestiere! Voi gestori e commercianti siete dei ...". Non scriviamo cosa perchè, di mattina almeno, noi siamo sobri...

Beh chi era l'avventore? La frase rivolta ai tassisti romani da Jacopo Bulgarini d'Elci ("ladri maledetti") era praticamente la stessa sentita dagli altri avventori e turisti e destinata ai commercianti di Piazza Biade.

Chi ci racconta (non pochi e tutti basiti) l'esperienza vissuta, e che vi chiediamo, ripetiamo, di verificare, giura, poi, che a biasimare gli osti berici fosse proprio lo stesso vicesindaco di Vicenza che da oggi (ieri, anzi, quando ha postato la sua reprimenda su Roma) è temutissimo dai Casamonica per la sua denuncia della corruzione locale. E dal prefetto Gabrielli, a cui, nonostante sia stato molto apprezzato anche dal nostro sindaco ai tempi del Bomba Day (o forse proprio per quello), Matteo Renzi pare voglia far subentrare il suo conterrone, sorry, conterraneo Jacopo battendo (ubi maior, minor cessat) la concorrenza di Ignazio Marino che lo vorrebbe sindaco di Roma (subito, mica alle prossime amministrative!) per fagli lui, Marino, da vice e risolvere così i mali dell'Urbe. In una notte.

 

Qui finisce il gossip (pare abbia ispirato all'oste di Piazza Biade un ricercatissimo e apprezzatissimo  Hamburgarini, mega come le... balle) e dopo averlo pubblicato qui e su FB, vediamo se diventa verità.

P.S. Al vicesindaco di Vicenza diamo un paio di ultime, piccolissime informazioni, da umili giornalisti di provincia che le informazioni, prima di scriverle, le controllano.

A chiusura del suo post su FB, suo immancabile compagno di vita ("ti eviterò come la peste. Addio, Roma, felice di tornare a Nord"), abbiamo letto un'altra affermazione più possibilista, forse alla luce delle proposte di Renzi e Marino: "se vedemo - o anche no".

Se "i taxi notturni" sono "ladri maledetti" che le "fanno invocare Uber" sappia, aspirante prefetto e, magari, anche sindaco di Roma (lei se lo sta dicendo, vero?, "se Variati, grazie alle mie consulenze in comunicazione, è sindaco e presidente di Provincia io, in prima persona, posso fare di più..."), che per girare a Roma non potrà usare Uber perchè in Italia non c'è più visto che è stato dichiarato illegale visto che, così come è regolamentato, fa concorrenza sleale. Non è che vorrà tollerare a Roma i fantatassisti Uber, lei che fustiga le sue illegalità diffuse e totalizzanti?

E poi se vorrà soggiornare a Roma non speri di trovare hotel pubblici visto che non esistono anche se, come scrive su FB, "non funzionano ... gli hotel (privati!) attorno a Fiumicino".

A meno che lei non voglia nazionalizzarli tutti. Dopo aver chiuso gli occhi sul vicentino Hotel Adele, che da privato dovrebbe ospitare turisti, ma che viene sovvenzionato con soldi pubblici per ammassarvi profughi.

Caro amico e collega Rossi, hai proprio ragione quando, con Smiderle, condanni il giornalismo fai da te su FB che sa tanto di "in vino veritas".

 

*Analisi

La strategica propensione alla polemica 

Di Marino Smiderle

Jacopo Bulgarini d'Elci di comunicazione qualcosa capisce. Sa che quando il vicesindaco di una città importante come Vicenza posta su Facebook qualcosa di forte, qualcosa tipo «Roma vergogna d'Italia», la sua esternazione teoricamente riservata agli "amici" diventa una notizia. Postare sui social in modo polemico equivale a voler accendere i riflettori su un tema specifico, su se stessi, su un'idea. Insomma, usato in un certo modo, il mezzo ti consente di amplificare in maniera esponenziale gli effetti. Insomma, insultate, insultate (nei commenti su Facebook), qualcosa resterà (magari anche sui giornali). Colpisce la strategia opposta adottata negli ultimi tempi da Achille Variati, che nel 2008 riuscì a essere eletto sindaco battendo la favorita Lia Sartori grazie anche alla campagna orchestrata proprio da Bulgarini. «Ci vuole tempo da dedicare ai social e io ne ho sempre meno - ha confessato al Giornale di Vicenza -. Per questo sto meditando di chiudere il profilo». Per un sindaco che non ha più elezioni (comunali) all'orizzonte, c'è un vicesindaco che invece scalpita per arrivare caricato a pallettoni alla sua prima vera battaglia elettorale. In realtà Bulgarini non avrebbe consigliato a Variati di fare un post così "leghista". In prima persona, invece, spara volentieri. Chissà se sarà anche "conveniente".  


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