Quotidiano | Categorie: Politica

Protesta disabili in regione, Zarantonello: il sociale non va tagliato

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 6 Marzo 2013 alle 16:15 | 0 commenti

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Antonella Zarantonello, responsabile dipartimento Sociale-Sanità- Disabilità PRC FDS Rivoluzione Civile Vicenza - Circa venti persone con gravi disabilità si sono incatenate ieri 5 marzo, mentre era in corso il Consiglio Regionale del Veneto, per protestare contro i tagli al sociale e alla sanità veneta.

In questi giorni dentro quel palazzo con la discussione in corso sul bilancio regionale, si deciderà la sorte di migliaia di cittadini la cui vita è già resa difficile dalla crisi economica che colpisce soprattutto le famiglie più disagiate. I cittadini in questo periodo stanno aprendo gli occhi e si rendono conto che hanno dei diritti oltre che dei doveri e per questo chiedono che siano rispettati.  La protesta delle persone con gravi disabilità a cui abbiamo partecipato anche noi di Rifondazione Comunista, insegna che la Rivoluzione Civile pur uscita sconfitta dalle recenti elezioni, in Veneto è in atto. Non si taglia sul sociale, non si taglia sulla sanità. Ancora una volta i disabili sono stati costretti a manifestare per far capire che il sociale è di tutti e non va tagliato.  Chiediamo che vengano assicurati i LEA (livelli essenziali di assistenza) e gli Extra LEA, aggiungendo fondi urgenti per la Vita Indipendente, per i centri diurni e cooperative sociali per le integrazioni rette ai disabili gravi e per le malattie non ancora riconosciute dalla nostra Regione e ringraziamo intanto che finalmente oggi si sia riconosciuta la MCS (Sensibilità Chimica Multipla). Che siano inoltre stanziati i contributi per i celiaci senza differenze di genere. Chiediamo che vengano rinforzati tutti i consultori pubblici e che si attui come sostiene il Consigliere Regionale Pietrangelo Pettenò, un Fondo per l'emergenza sociale, con l'obiettivo di contribuire al pagamento dei canoni d'affitto e dei mutui per l'acquisto della prima casa, ai costi dei servizi per l'educazione dei figli, per l'acquisto di medicinali, a sostegno delle utenze e dei servizi domiciliari.  Tutto questo non deve essere solo una promessa, ma va approvato immediatamente ricercando i fondi con una programmazione più accurata della spesa, anche attraverso una partita di giro in cui i corposi stipendi dei manager sanitari siano redistribuiti per i servizi sanitari e sociali, come l'uso dei fondi destinati a progetti regionali non indispensabili in questo momento alla collettività vedi il finanziamento della Pedemontana e della Valdastico Nord, o inutili come quelli per l'identità del popolo padano.


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