Quotidiano | Categorie: Vita gay vicentina

Primo Pride triveneto a Verona il 6 giugno: Arcigay Vicenza c'è, "per fare la differenza"

Di Donata Rizzi Martedi 9 Dicembre 2014 alle 23:30 | 0 commenti

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Come ha fatto notare Mattia Stella durante i festeggiamenti per il primo anno di operato del Circolo Arcigay cittadino (avvenuti sabato scorso presso il Caffè Moresco di Campo Marzo), gli orizzonti LGBT di Vicenza si stanno ampliando notevolmente. Gli orizzonti non solo di Vicenza, ma anche di tutto il Triveneto, verrebbe da dire, visto che è in arrivo il primo Triveneto Pride della storia. La data è già nota, il luogo anche: sarà infatti una città nevralgica come Verona ad ospitare il 6 giugno 2015 la manifestazione volta a rivendicare i diritti LGBT.

Il seme gettato dal Vicenza Pride nel 2013 ha dato frutto ed il testimone, dopo esser passato per Venezia, giunge ora a Verona, con l'ambizioso progetto di coinvolgere per la prima volta in assoluto uno spiegamento di forze interregionale.
Nell'odierna conferenza stampa, tenutasi presso il Milk LGBT Community Center di Verona, è stato presentato il Comitato organizzatore e sono state rese note le ragioni che hanno spinto alla scelta della location dell'evento. «Verona, nota al mondo come la città dell'amore, si rivela continuamente un laboratorio della discriminazione, delle intolleranze e dei crimini d'odio, nelle loro forme più cruente così come in quelle apparentemente moderate», spiega Luigi Turri, vicepresidente del Comitato Verona Pride 2015. Turri aggiunge: «Inoltre, proprio nel 2015 ricorre il ventennale della mozione comunale n°336, di chiarissimo stampo omofobico, con la quale Verona si chiamò di fatto fuori dall'Europa, respingendo l'applicazione delle direttive del Parlamento Europeo in materia di diritti civili ed umani e di pari opportunità. Quella vecchia mozione, a distanza di 20 anni, non è ancora stata abrogata». Ed è nuovissima, invece, la mozione n°270 della Regione Veneto, volta a "tutelare" la famiglia cosiddetta "naturale", che verrà pertanto festeggiata l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. «Nel 2014 Comune e Regione hanno dato ancora dimostrazione di quanto siano diffusi i pregiudizi verso le persone LGBT, additate come una minaccia nei confronti dell'integrità della famiglia tradizionale», conclude Turri.
Elena Toffolo, segretaria nazionale di Arcilesbica, dichiara: «Verona è una città in cui vi sono forti rigurgiti fascisti; l'omofobia dilaga anche a livello istituzionale». Ed è proprio per l'insensibilità verso i temi dei diritti civili, ed anzi il totale disinteresse palesato dalle istituzioni scaligere e regionali, che il Comitato del Verona Pride ha deliberato di non chiedere il Patrocinio né al Comune né alla Regione. «A differenza di quanto dice il sindaco - dichiara Anna Rita Di Martino, presidente del Comitato - gli omosessuali sono persone serie tanto quanto gli eterosessuali, e nessuno di noi è un cittadino di serie B. Il Pride non è una carnevalata, è la commemorazione dei Moti di Stonewall del 1969, durante i quali per la prima volta la comunità LGBT alzò la testa e si ribellò alle continue e immotivate violenze della polizia. Da quest'evento storico e sociale deriva quell'orgoglio di essere se stessi che i Pride di tutto il mondo ogni anno celebrano».
Il Comitato fa sapere che il Verona Pride si articolerà in una fitta rete di eventi - estesa su scala triveneta - che andranno da gennaio a giugno; non mancheranno campagne di informazione e sensibilizzazione ed iniziative (una su tutte la pedalata non competitiva "Dyke on Bike", da Padova a Verona, con tappa intermedia a Vicenza) volte a dare la giusta visibilità ad una realtà troppo spesso relegata alla clandestinità sociale e culturale. Il tutto si concluderà con la grande marcia del 6 giugno, nel centro di Verona. In arrivo anche la app ufficiale per smartphone e tablet, il tutto allo slogan di "Verona Pride: Per fare la differenza".
«La partecipazione non è importante, è importantissima, anche da parte delle persone non LGBT: noi non chiudiamo i portoni, anzi, li spalanchiamo; i valori che portiamo avanti non sono esclusivi, ma inclusivi. Il dato positivo è che la componente della partecipazione eterosessuale è via via aumentata nel tempo: è una battaglia che si sta allargando» dichiarano congiuntamente Anna Rita Di Martino e Alex Cremonesi, presidente di Arcigay Pianeta Urano Verona.
Detto fatto, l'appello degli organizzatori è stato immediatamente accolto dalla comunità LGBT vicentina, che tramite Mattia Stella replica: «Il Verona Pride 2015 è un evento atteso a lungo. Sarà un Pride partecipato e che merita il sostegno di tutti, compreso quello delle istituzioni. Al grigiore di chi ci propina una società ancora in bianco e nero, noi rispondiamo coi colori della democrazia e della libertà».


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