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Primo Meeting della progettazione accessibile in rete per farsi... bella

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Ottobre 2013 alle 18:24 | 0 commenti

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Collegio dei geometri e geometri laureati di Vicenza - Non solo abbattimento di barriere ma accessibilità a tutto tondo, partendo dalla scuola per educare i nuovi progettisti, ma coinvolgendo aziende, Ulss, istituzioni e categorie economiche, per creare strutture accessibili, sicure e belle. Sono alcuni dei punti discussi al “1° Meeting della progettazione accessibile.

Inclusive landscapes: formazione, reti, socialità, nuovi linguaggi” promosso dal Collegio geometri e geometri laureati di Vicenza in collaborazione con il centro studi “Ribaltamente”, svoltosi ieri al padiglione L della Fiera di Vicenza.

SCUOLE. Durante la mattinata, moderata da Maurizio Venturino, erano presenti circa 160 studenti sugli oltre 700 coinvolti lo scorso anno scolastico nel progetto coordinato da Ribaltamente, che ha interessato cinque istituti tecnici della provincia: “Canova” di Vicenza, “Einaudi” di Bassano, “Pasini” di Schio, “Galilei” di Arzignano e “Ceccato” di Thiene. A raccontare l’esperienza sono stati proprio docenti e ragazzi, che hanno lavorato insieme a persone con disabilità e provato in prima persona, cosa significa affrontare una rampa, superare uno scalino anche minimo o “semplicemente” andare in bagno se si vive seduti su una sedia a rotelle. «I geometri del primo anno – sottolineano Massimo Piani e  Lionella Piva, di Ribaltamente – spesso progettano scale e camere al primo piano, seguendo un istinto “atavico” che spinge a “mettersi al sicuro” come in una casa sull’albero. Con questo progetto vogliamo diffondere la cultura dell’accessibilità, che in Veneto è molto avanzata da un punto di vista normativo. Il nostro scopo, però, è non solo abbattere le barriere architettoniche, ma parlare di tutte le tipologie di disabilità, che possono essere visive, uditive, legate a particolari patologie o necessità. In questa azione Vicenza è molto ricettiva e il Collegio dei geometri sta dimostrando grande sensibilità».

ACCESSIBILITÀ BELLA. Le difficoltà possono andare dall’Alzheimer all’autismo ai semplici problemi di un anziano. Proprio questa fascia d’età, come spiegato dal Paolo Fortuna, direttore del settore servizi sociali dell’Ulss 6, è sempre più ampia e di conseguenza aumenta anche la necessità di assicurare una permanenza in abitazioni sicure e accessibili. Che, secondo il tavolo multidisciplinare “Fatto apposta” promosso da Confartigianato Vicenza su uno stimolo dell’Ulss 6 e portato avanti con geometri, architetti e operatori sanitari, deve essere anche bella.

A parlare delle idee emerse Andrea Schiavo, Nicola Carrarini e Diana De Tomaso. «Sulla sicurezza degli ambienti si lavora da tempo – spiega quest’ultima – sull’autonomia delle persone dovremmo lavorare di più, ma la nuova sfida è il benessere. La casa del futuro deve essere desiderabile, perché un maniglione bianco in bagno è un’ “icona negativa” come una camera con un letto da ospedale. Una nonna ci ha raccontato che la nipotina è spaventata dal suo bagno e non lo usa più, mentre un oggetto equivalente al maniglione può essere a scomparsa e di design, senza costare di più. In questi casi bisogna andare oltre le normative». «Il gruppo multidisciplinare – sottolinea Schiavo – non significa che un geometra deve diventare esperto di medicina, ma serve a spiegare soprattutto che ci si può confrontare e come progettare per la persona, partendo dalle giuste domande, perché ogni caso è diverso. Ad esempio per un malato di Alzheimer una mattonella nera è un buco pericoloso».

PROGETTARE PER TUTTI. Sul concetto di accessibilità “bella” si sono focalizzati anche Roberto Vitali, presidente di Village4All, che ha parlato di come il turismo accessibile debba essere gradevole e “per tutti” non costruito come un ospedale, e i rappresentanti di istituzioni e Aulss di Treviso, che hanno illustrato l’esperienza di “Ambiente attivo” un’iniziativa di progettazione sulle scuole del territorio.

Un lavoro, quello sull’accessibilità legato alle scuole, al quale il collegio tiene molto. «Il futuro – afferma il presidente Giovanni Bisson – sarà sempre più legato alle ristrutturazioni, perché le nuove costruzioni oggi sono ridotte ad un quarto rispetto al passato. Nel recupero dell’esistente serve questo tipo di sensibilità e nei giovani vedo la possibilità per ricrearla. È importante, quando si costruisce, non creare “divieti” ad alcuni. Non dobbiamo scegliere se essere sensibili o meno, ma dobbiamo imporcelo. L’unico divieto che dobbiamo avere è “non credere nel possibile”. La coscienza, soprattutto oggi, deve sempre avere un ruolo fondamentale in tutto quel che facciamo».

Nella foto: Massimo Piani, presidente centro studi Ribaltamente; Giovanni Bisson, presidente Collegio geometri e geometri laureati di Vicenza; Maurizio Venturino, moderatore


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