"Prendersi cura de' tempii vivi di Dio": a Monteberico esegesi del Convito di San Gregorio Magno del Veronese
Mercoledi 10 Dicembre 2014 alle 18:09 | non commentabile
Veneto Banca - Giovedì 11 dicembre 2014, alle ore 18. Verso un'esegesi del Convito di San Gregorio Magno di Paolo Veronese; lettura iconologica di Agata Keran, realizzata in collaborazione con la biblioteca e l'archivio del santuario di Monte Berico.
Il santuario di Monte Berico ospita dal 1572 nella sala dell'antico refettorio del convento il Convito di san Gregorio Magno, ideato da Paolo Veronese.
Il dipinto raffigura l'episodio della vita di san Gregorio Magno nel quale Gesù, a premiare la carità del pontefice che era solito ospitare quotidianamente dodici poveri, si unisce a loro in veste di pellegrino. L'opera è stata commissionata durante il priorato di fra Damiano Grana (1520?-1596), che ha contribuito probabilmente anche all'ideazione del programma iconografico che soggiace alla complessa rappresentazione allegorica, volta a rimarcare lo spirito dell'accoglienza e dell'ospitalità proprio dei Servi di Maria, custodi del santuario sin dal 1435.
In origine, l'opera era destinata alla contemplazione di un convivio ristretto e riservato: il suo messaggio profondo è rivolto ai frati uniti attorno alla mensa e si ispira alla Regola pastorale di san Gregorio Magno, con l'inserimento di rimandi legati alla storia dell'ordine dei Servi di Maria. La recente ricerca archivistica e bibliografica, sviluppata da Agata Keran, rivela la complessità simbolica del testo visivo e mette a fuoco una serie di importanti elementi iconografici, decodificabili attraverso il confronto con alcune fonti letterarie di carattere teologico e agiografico.
La riflessione desidera avvicinare il contesto storico e il profilo spirituale della committenza, percorrendo inoltre i punti cruciali della 'biografia' di questo capolavoro, fino al drammatico danneggiamento nel 1848.
