Quotidiano | Categorie: Politica

Prc Vicenza: cariche della polizia contro il corteo a Roma, c'erano Giovani Comunisti vicentini

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 13 Aprile 2014 alle 23:24 | 0 commenti

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Roberto Fogagnoli, segretario provinciale PRC Vicenza - Ieri si è svolta a Roma un'importante e partecipata manifestazione indetta dai movimenti sociali per il diritto alla casa, al lavoro e al reddito, contro le grandi opere inutili e devastanti e contro la politica di austerità imposta dall'Europa che ha avuto pesanti risultati negativi sul nostro tessuto sociale ed economico. Assieme ai movimenti sociali si sono schierati il sindacalismo di base e la sinistra antagonista, comunista e di classe (qui il video di Servizio Pubblico, ndr).

Un grande corteo ha preso il via verso le 15.30 aperto dal grande striscione "Ribaltiamo il governo Renzi, cancelliamo il Jobs Act". Il corteo si è diretto verso il Ministero dell'Economia e poi il Ministero del lavoro, individuati dai movimenti come i due dicasteri che più di altri sono responsabili della situazione economica e sociale del nostro paese.

Nel corteo c'erano gli occupanti delle case sfitte di Roma, anziani, famiglie con figli che reclamavano un posto dignitoso dove abitare, c'erano i giovani, rappresentanti di un esercito di disoccupati (45% più o meno) c'erano i rappresentanti dei molti esodati, e precari. I manifestanti, esasperati da politiche sociali devastanti, hanno scaricato la loro rabbia con slogan e lanci di uova contro le mura dei palazzi del potere. Al Ministero del Lavoro è partita la carica della polizia, assurdamente violenta, come molte altre volte purtroppo, contro tutto e tutti. A questa carica alcuni manifestanti hanno provato ad opporre resistenza per permettere a migliaia di persone di mettersi in salvo ma le cariche si sono susseguite una dopo l'altra disperdendo parte del corteo.

A piazza Barberini, le cui strade di accesso erano state chiuse da pattuglie in divisa antisommossa per impedire qualsiasi via di fuga, un folto gruppo di manifestanti con alcuni Giovani Comunisti dei circoli della nostra provincia si sono visti chiudere a tenaglia dalla Polizia e dai Carabinieri che hanno attaccato brutalmente picchiando chiunque capitasse a tiro, fossero essi in piedi o già caduti inermi sull'asfalto. I nostri compagni raccontano di una violenza inaudita, di manganellate e calci violentissimi contro i più indifesi: uomini e donne ammassati contro i muri delle case o distesi al suolo che cercavano di difendersi dai colpi menati dagli uomini in divisa.

Molti dei nostri compagni, notoriamente violenti e guerriglieri, allevati a pane e bombe nei nostri circoli cittadini, sono stati colpiti e portano il segno delle botte sul viso, sulle braccia, sulla schiena. Alcune nostre militanti, tra cui Giulia Bisogni la candidata a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Schio, insieme ad altre di cui alcune alla loro prima manifestazione, hanno provato sulla loro pelle la violenza della divisa.
Ci sono stati episodi di pura cattiveria, di inutile barbarie: militari che tiravano calci sul costato delle persone inermi, violente manganellate sulle teste indifese, persino "passeggiate" sui corpi a terra, per fare male, per umiliare. Tutti i protagonisti di tali violenze, naturalmente, resteranno anonimi, nascosti dentro il casco e dietro gli scudi.

Come sempre, ormai, si risponde alle lotte dei movimenti antagonisti e della sinistra di classe con la repressione sempre più dura e con la criminalizzazione.

Il nostro partito, presente in piazza con i militanti provenienti da tutta Italia ma anche con gli organismi dirigenti nazionali, è solidale con i manifestanti colpiti non solo nel fisico ma anche nel loro diritto a manifestare che viene cancellato da tanta violenza.
La Federazione di Vicenza saluta il ritorno di tutti i suoi militanti che, recatisi a Roma per manifestare pacificamente, hanno sperimentato il sapore del gas lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo, non solo per disperdere ma per colpire e hanno capito, se ancora ce ne fosse stato il bisogno, chi sia il nemico di classe.


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