Porto Tolle, Pettenò: Zanonato e Zaia vogliono regalarci ancora tanto carbone
Martedi 7 Maggio 2013 alle 14:18 | 0 commenti
Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta PRC Sinistra Europea - Senza nulla togliere agli impegni che il nuovo ministro dello Sviluppo, il veneto Zanonato, si è preso per dare risposte alle esigenze sempre più drammatiche della nostra economia regionale, oltre che quella nazionale, non possiamo non sottolineare la preoccupazione per un progetto che continuiamo ad augurarci possa appartenere al passato e non al futuro di uno sviluppo economico: si tratta della questione legata alla centrale a carbone di Porto Tolle, controversa ed anacronistica vicenda che qualcuno continua a pensare possa rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro nel Veneto.
Negli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997 che istituiva il Parco del Delta del Po, che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto.
Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est†ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, -come succedeva un secolo fa- nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo, sostenibile e duraturo alla nostra Regione.
Forse il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani†ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute.
È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere.Accedi per inserire un commento
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