Pmi vicentine faccia a faccia con Zanonato
Lunedi 16 Settembre 2013 alle 14:42 | 0 commenti
Apindustria Vicenza - L’arrivo a Bassano del Grappa di Flavio Zanonato, ospite della festa provinciale del Partito Democratico, non è sfuggito ai rappresentanti delle Pmi. Per l’occasione il ministro dello Sviluppo Economico è stato raggiunto e incalzato anche dal presidente di Apindustria Vicenza, Flavio Lorenzin, accompagnato dal presidente del mandamento bassanese William Beozzo, che nel corso del dibattito in programma all’hotel Palladio ha presentato alcuni interventi d’urgenza per salvare la vita di tante imprese ed evitare il tracollo dell’economia.
Lorenzin ha subito affrontato il tema dell’accordo tra Confindustria e sindacati, che pur avendo dei punti condivisibili, rispecchia ancora vecchie logiche basate sulla richiesta di assistenza, contributi e incentivi, il tutto tarato più sulla grande industria anziché sulle Pmi, che rappresentano il 97% del sistema produttivo. «Noi chiediamo meno contributi all’impresa o persino l’azzeramento di essi – ha ricordato il presidente – ma non possiamo rinunciare a riforme sostanziali che rendano semplice l’intraprendere, che creino humus favorevole per la crescita delle piccole imprese».
Per fare questo basta guardare alla realtà produttiva dei nostri giorni, fatta per la maggior parte di aziende che esportano, o che lavorano per altre imprese esportatrici: «Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter competere sui mercati partendo da situazioni paritarie con gli altri Paesi – ha continuato Lorenzin, davanti a Zanonato – perché noi abbiamo un costo energia più elevato, un paradosso del costo del lavoro tra i più alti d’Europa e di una busta paga netta tra le più basse del vecchio continente. Serve una riduzione cuneo fiscale anche per dare impulso ai consumi interni con rilancio dell’economia».
Sempre in materia fiscale, il presidente degli industriali vicentini ha ricordato la necessità di una tassazione equa e certa, lasciando da parte quella che è ormai una regolare violazione dello Statuto del Contribuente, con norme incomprensibili e retroattive, insieme ad un sistema fiscale arretrato che non tiene conto del principio costituzionale del contribuire in base alle capacità di reddito. «Da noi si paga anche sul costo per produrre il reddito con l’Irap, che penalizza chi assume e chi investe – ha incalzato Lorenzin – o con costi d’impresa che non sono deducibili, come negli altri Paesi. In pratica si pagano le tasse su un reddito d’impresa viziato che non corrisponde a quello reale. Anche l’Imu non è equa e continua a colpire il fabbricato industriale, che è bene strumentale all’impresa. Il tutto condito con una burocrazia asfissiante che in alcuni casi rasenta la commedia d’avanspettacolo». E pensare che si voleva aggiungere un altro adempimento devastante come il Durt, duramente criticato nei mesi scorsi da Apindustria Vicenza e Confimi. Fortunatamente quelle critiche sono state ascoltate, e il pericolo è stato sventato. Ma esistono altri adempimenti che frenano gli investimenti da superare, insieme ad interventi per incentivare la crescita. Anche su questo le imprese hanno chiesto ascolto al ministro Zanonato. Ora si attendono positivi riscontri.
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