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Piattaforma di Marghera, in commissione parlano Giglioli, Colla, Vianello e Variati

Di Martina Lucchin Venerdi 24 Gennaio 2014 alle 22:50 | 0 commenti

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Con una seduta congiunta della seconda e quarta commissione consiliare si torna a parlare nelle stanze di palazzo Trissino del caso Aim-Ecoveneta. A poco più di una settimana dal consiglio delle minoranze, che ha visto come protagonista Gianni Giglioli, sono pronti a rispondere i rappresentanti di Aim, l’amministratore unico Paolo Colla e il direttore generale Dario Vianello, e il sindaco Achille Variati (a seguire i video completi a cura di VicenzaPiùTv, ndr).

La seduta, convocata su iniziativa sia delle forze di maggioranza che di opposizione, dopo alcune schermaglie procedurali, si apre con un back stage e uno stranissimo show di Claudio Cicero, che prima della seduta confabula all'esterno con Achille Variati e, poi, presa la parola per le minoranze e sentitosi provocato da Valentina Dovigo, che obietta sulla sua presunta prolissità, si alza imbufalito, la minaccia e se ne va sbattendo la porta contro i "quaquaraquà" e lasciando perplessi i presenti e chi scrive.

Si parte, infine e finalmente, con alcune domande dei consiglieri ai vertici di Aim, volte a capire “di chi sono le responsabilità nel caso Aim-Ecoveneta.” Il consulente di Aim ai tempi dell’affaire Marghera, Gianni Giglioli, ripropone i suoi j’accuse verso la gestione dell’allora amministratore di Aim Rossi e del dottor Vianello, per tornare poi sulle presunte responsabilità del sindaco Achille Variati nelle operazioni più recenti.

La parola passa poi a Paolo Colla. L’attuale amministratore unico dell’azienda di S. Biagio, dopoa ver affermato di  non essere in sala per un processo di fatta usa a lungo le carte processuali per evidenziarne gli aspetti a sfavore di Giglioli, poi conferma la totale fiducia in Vianello e, “non avendo mai preso parte direttamente alla questione non essendo ancora in Aim a quei tempi”, parla delle ricadute che l’affaire Marghera ha ancora oggi sull’azienda: “la dismissione dei rifiuti della piattaforma si è conclusa solo nel dicembre 2013, a causa delle difficili operazioni” e con costi interamente sulle spalle di Aim e non di Ecoveneta; "mentre la bonifica della piattaforma è ancora in atto, cosa per cui l’azienda continuerà ad avere perdite che potrebbero arrivare ai 300 o 400 mila euro”. Le responsabilità? Per l'amministratore sono di Rossi e Valle, come definito dal tribunale di Vicenza. Colla spiega, inoltre, come l’azienda stia cercando di farsi valere in sede giudiziaria con una “galassia di cause”, tra queste il contenzioso civile contro Ecoveneta spostato da Venezia a Vicenza. Per motivi di “opportunità processuale”  e di continuità territoriale, cosa contro la quale si sarebbe potuta eventualmente appellare Ecoveneta, spiegano Colla e l’avvocato di Aim.

Ma l’intervento più atteso è quello di Dario Vianello, accusato più volte da Giglioli di essere completamente consapevole delle decisioni intraprese da Aim dal 2003 al 2006 in merito alla piattaforma di rifiuti di Marghera e di essere il trait d'union tra passato e presente. Vianello sostiene, invece, che tutte le decisioni sono state prese esclusivamente da “presidente e consiglieri di amministrazione”, con delle procedure di approvazione della delibera che escludevano il resto della direzione. Metodo, questo, che parrebbe essere divenuto poi una consuetudine, salvo poi la precisazione del stesso Vianello che questa prassi nasceva anche "in concomitanza con la trasformazione di Aim da municipalizzata a gruppo di società, il che imponeva o consentiva diverse modalità decisionali".

Ed infine arriva il momento del primo cittadino. Variati ribalta le accuse di mala gestio passata sul suo predecessore Enrico Hüllweck, conferma che la decisione recente di spostare il procedimento civile contro Ecoveneta è stata presa interamente da Aim, “senza coinvolgere il Comune” e per necessità procedurali, come conferma l'avvocato Rosa, nega qualsivoglia suo favoritismo nei confronti di Ecoveneta, conferma la sua fiducia in Vianello, "scelto da Colla per cui a lui deve rispondere", e soprattutto solleva dei dubbi contro i suoi accusatori. “Nel consiglio di amministrazione di Aim di quegli anni c’era più di un consigliere a te vicino Manuela”, afferma Variati rivolto alla consigliera Dal Lago; mentre a Giglioli così risponde attaccandolo sul personae: “non ho mai avuto dubbi sui tuoi comportamenti coretti, ma una cosa non mi è piaciuta: quando hai accettato di stilare la perizia per Aim sulla piattaforma hai accettato pur essendo in contatto con Valle per tuoi interessi privati già da tempo prima. Certo era nel tuo diritto, ma si tratta di una questione di opportunità e di stile.” Caso concluso? No, la commissione si aggiornerà alle prossime settimane. Ma, soprattutto, Giglioli ha rinfacciato al sindaco, senza riceverne replica, di essere stato messo pubblicamente e da lui stesso a conoscenza dei contati con Valle. L'ex assessore è apparso articolarmene colpito da quello che lui ha definito "un colpo basso" di Variati, a cui nella replica ha di fatto dato del "bugiardo", per cui non è difficile immaginare un inasprirsi dei rapporti fra i due ex collaboratori.

Nella serata, in cui a molti fatti noti si sono aggiunti dettagli di non poco conto e reazioni emotive  non totalmente spiegabili a caldo (tra cui la "fuga" di Cicero e l'attacco personale di Variati a Giglioli che non si spiega con gli attacchi ricevuti da un sindaco generalmente dotato di maggior auto controllo), rimane sconcertante l'assenza di inviti a un protagonista eccellente di quei fatti e di quell'epoca: Enrico Hüllweck.

 

Nella foto: Dario Vianello, Paolo Colla e Gianni Giglioli 


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