Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Physique de l'emploi dei "burattini senza fili"

Di Citizen Writers Sabato 31 Maggio 2014 alle 14:17 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore Regione Veneto, e pubblichiamo - Rossana Rossanda ancora nel dicembre 2012 scriveva: “La critica alla forma partito ha portato alla superfetazione di qualcuno che non è né l’io né il noi d’un perimetro sociale, ma un personaggio costruito in gran parte sull’immagine ed espresso più da sensazioni ed emozioni che da un ragionare su concetti ben esaminati, voltati e rivoltati”. 

Credo che questa riflessione pubblicata nel sito www.sbilanciamoci.info  sia ancor oggi d’attualità e che essa possa costituire una chiave di lettura di estremo interesse sull’esito elettorale dei giorni scorsi.  
Come è stato detto, il volto rassicurante, la parlantina sciolta e la simpatia di Renzi hanno indubbiamente giocato un ruolo nell’affermazione del Pd.  Il sindaco della porta accanto, uomo normale, che  sceglie la strada diretta, immediata, è un volto che ha interpretato emozioni, sensazioni e speranze di molti cittadini. Domani verrà la prova del nove, la necessità di far quadrare i bilanci e tener fede alle promesse, magari con la speranza di veder allentata e allontanata  la morsa mortale  del Fiscal Compact combinata con l’altrettanto mortale Pareggio di Bilancio, che non si possono liquidare con una battuta né affrontare con scorciatoie improbabili o, peggio, attraverso provvedimenti rabberciati e confusi che generano speranze ma seminano guai futuri.
Non concordo con la ricetta di Renzi, credo che l’austerità debba essere applicata laddove fino ad oggi ha prevalso lassismo, assistenzialismo e clientela, ma in un  Paese ridotto allo stremo sarei uno sciocco a gufare e a voler invocare iella sul giovane premier nella convinzione che il suo fallimento porterebbe voti alla mia parte politica:  temo, piuttosto, che il suo fallimento travolga l’intero sistema, con conseguenze drammatiche ed esiti difficilmente prevedibili.
Da assessore al Bilancio regionale e agli enti locali conosco bene l’andamento dei conti nazionali:  il loro stato di salute invita, per lo meno, alla estrema prudenza cosa in cui l’attuale premier non eccelle: fossi un medico mi riserverei la prognosi e casomai mi consulterei con colleghi più esperti.
E qui entra in campo un altro aspetto inquietante di ciò che metteva in Luce Rossana Rossanda: i personaggi costruiti sull’effimero dell’immagine e non nella riflessione e approfondimento, possono anche forare il video, imporsi grazie al loro physique de l’emploi per dirla con i francesi, ma non sembrano adatti alla sfida storica che hanno dinnanzi: possono sbandierare sorridenti la loro inesperienza acquisita sul campo, attrarre consensi e applausi, incoscientemente rilasciare dichiarazioni avventate ma alla fine sono proprio questi personaggi a essere succubi dei mandarini, dei potentati, dei burattinai che, da dietro le quinte muovono i fili e adoperano i malcapitati per i loro progetti. Come cantava Bennato,  in un album che forse molti dei nuovi vincenti non hanno mai sentito,  “Non si scherza, non è un gioco/sta arrivando Mangiafuoco/lui comanda e muove i fili/fa ballare i burattini” Burattini, o fiori di serra, fatti crescere velocemente perché lo chiedeva il mercato, belli quanto inconsistenti. Per un mazzo di fiori può andare, per amministrare il Paese decisamente no:  valanghe di preferenze non provano affatto capacità e abilità all’altezza della sfida che stiamo vivendo, né, tantomeno, dimostrano  d’aver reciso i fili di mr Mangiafuoco, che da dietro le quinte, dopo aver smantellato il welfare, sta impoverendo il Paese.

Leggi tutti gli articoli su: Roberto Ciambetti

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