Quotidiano | Categorie: Politica

Pedemontana Veneta: una serata no

Di Emma Grande Mercoledi 29 Gennaio 2014 alle 01:08 | 0 commenti

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Che impatto avrebbe sul territorio e sulla società di domani la Pedemontana Veneta? Devastante da ogni punto di vista. Ambientale, idrogeologico, economico- sociale e con un effetto demolitore sulle generazioni future che si ritroveranno a dover fare i conti, convivere e reperire risorse in un territorio irrimediabilmente consumato e appesantito da sostanziose reti di trasporto costose e inutili.

Tutte problematiche già sollevate più vote dai vari gruppi e comitati che lottano contro la costruzione di questa infrastruttura, lunga 95 Km da Montecchio Maggiore a Spresiano, di fatto l’unica superstrada (autostrada) a pagamento d’Italia, ma che diventano ora più concrete e pressanti dopo l’approvazione del progetto esecutivo. Temi su cui è tornato a batter chiodo il Gruppo cittadini/e di Montecchio Maggiore contrari alla Pedemontana, che martedì 28 gennaio hanno promosso, in sala civica Corte delle Filande un’assemblea pubblica per illustrare i possibili effetti collaterali negativi della Pedemontana sulle falde acquifere e le risorse idriche del vicentino. «Il territorio vicentino- spiega Lorenzo Altissimo, direttore del Centro Idrico di Novoledo- è ricco d’acqua e la pedemontana, nel suo passaggio, taglia trasversalmente tutta la zona della falda occupando una fascia larga circa 4 metri. Molteplici possono essere i rischi, in ambito idrogeologico, prodotti dall’infrastruttura che può, in alcune aree, addirittura modificare il percorso delle acque sotterranee e provocare un innalzamento della falda stessa.» In particolare i danni possono riguardare la diminuzione delle aree di terreno permeabili, una possibile deviazione dei corsi sotterranei o l’arresto del deflusso della falda, «un punto questo su cui- specifica Altissimo- il progetto risulta poco chiaro e scarso di particolari» rendendo, quindi, vulnerabile l’interferenza dell’acqua con i pozzi che non sarebbero più in grado di accogliere l’acqua piovana o l’eventuale versamento, in caso di incidenti, di sostanze inquinanti e aumentare la probabilità di incidenti stradali a causa delle piogge che rendono scivoloso l’asfalto con l’eventualità di coinvolgere anche mezzi pesanti incaricati del trasporto di sostanze pericolose o inquinanti. «Particolarmente impattante, fra gli altri- continua Altissimo- è la galleria artificiale che verrà costruita a Marostica e che andrà a colpire una zona che già oggi fatica a smaltire le acque meteoriche, facendo alzare falda di circa 3 metri. Senza dimenticare i costi. I cantieri di Bassano e Villaverla hanno subito un aumento consistentr» E in termini di costi, poi, a prendere la parola è Massimo Follesa, di COVEPA che definisce la Pedemontana Veneta «Una strada che porta carestia perché esenti dal pagare il pedaggio sono solo gli studenti fino a 23 anni e i pensionati, mentre tutti gli altri, ovvero, i soggetti produttivi, dovranno pagare la metà. Il che farà sì che tutti torneranno ad utilizzarle strade “normali” o quantomeno usufruiranno dei 65 km di complanari gratuiti che verranno edificati al fianco della Pedemontana stessa.» Continua: «Per far fruttare questa strada "servono" almeno 25 mila veicoli in transito al giorno, una previsione che se non si avvererà costringerà i veneti a compensare, in termini di denaro, questa mancanza.» Presente all’incontro anche don Albino Bizzotto dei Costruttori di Pace: «Ai bambini che nasceranno cosa lasciamo? E’ saggezza, onestà, togliere alla gente per arricchire pochi, e ormai noti, gruppi politici ed economici? I project financing sono utili ai consigli d’amministrazione o alle persone? E’ tempo di cambiare mentalità, di produrre per la vita, non per i soldi e salvaguardare il mondo e la terra in cui viviamo.» La serata si è conclusa con l’annuncio, da parte del gruppo Cittadini/e di Montecchio Maggiore Contro la Pedemontana Veneta, dell’intenzione di consegnare al presidente della Regione Luca Zaia e ai sindaci della vallata una lettera in cui chiedono “di implementare la 246 fino a Cereda di Cornedo, costruire la bretella di Alte Ceccato e realizzare una vera superstrada che, dalla Valdastico Nord, arrivi fino all’A27, facilmente accessibile e gratuita e di fermare i lavori della Pedemontana per rivederne il progetto".


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