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I tre presidenti: la "cronista top" del Vicenza Calcio non legge le visure. Delle fiduciarie

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 21 Luglio 2015 alle 22:02 | 0 commenti

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In un articolo di oggi sul GdV della collega esperta di cose biancorosse l'occhiello recita "Alta tensione in società. L'episodio dei "tre presidenti" verificatosi ad Auronzo di Cadore prima della partita con la Lazio ha innescato una serie di reazioni a catena", il titolo strilla "Ma di chi è il Vicenza? Viaggio a bordo ring" e il sommario sintetizza "Alfredo Pastorelli lancia la sfida a Sergio Cassingena. Da Finalfa e Pannonica, da Vi. Fin a Unilabor: ecco quali sono le forze in campo".

Sapete che non mi occupo molto di calcio, oltre a tifare per DNA il Napoli, ahimè a Vicenza, e che nello sport, se qualcosa ne sapevo, per passione giocata mi piace il basket, per (non troppo benedetta) passione gestita il volley femminile.

Non so, quindi, esprimere giudizi sulla bravura tecnica di Alberta Mantovani, che so non particoarmente amata dai (pochi) colleghi delle altre (sempre meno) testate locali per essere il teminale preferito dalla comunicazione del Vicenza Calcio nel fornirle scoop "esclusivi" sulle sue vicende e nel farle gestire addirittura domande e tempi delle conferenze stampa pre epsit partita.

Che sia brava a riportare gli scoop e a commentare le partite non c'è dubbio, ma dal fronte che mi è più congeniale, quello dell'analisi societaria, Alberta Mantovani mi appare o non particolamente brava (non ci credo) o troppo credulona nei confonti delle fonti a cui si abbevera o che dissetano la sua curiosità giornalistica.

Se sono storiche le sue rincorse ai mille, falsi, acquirenti del Vicenza Calcio con relative mille (ad oggi 999) marce indietro, imbarazzanti ovunque meno che nella addormentata Vicenza dei media, oggi la nostra Alberta ci ricasca negli errori sulla proprietà.

Se non avese voluto, come mai ha fatto, accedere gratuitamente a quello che da anni abbiamo, da soli, scritto sulle catene di srl e fiducuarie che sono dietro la proprietà biancorossa, le sarebbe bastato accedere, con la spesa di pochi euro da addebitare sulla carta di credito sua o, meglio, dell'editore per non commettere altri errori, dopo le certezze inizialo affidatele dalla comunicazione della triade di presidenti attuali... 

Scrive, infatti, la collega che «Per prima cosa vediamo di capire chi oggi, a tutti gli effetti, ha la proprietà del Vicenza. Non ci sono dubbi: è di Finalfa, la finanziaria che ne detiene circa il 92 per cento delle azioni. Sergio Cassingena è l'amministratore unico, quindi non c'è più nemmeno un amministratore delegato. Ma Finalfa a sua volta è controllata da due società: la Pannorica s.r.l., che detiene circa l'85 per cento delle quote, e la Fiduciaria Vicentina, che è in possesso del restante 15 per cento». Fin quì le fonti, sacre e giuste.

Poi la Mantovani aggiunge con esperta sicumera: «Il 70 per cento delle quote di Finalfa raggruppa oggi vari azionisti di cui non si sa nulla, di sicuro però fino a qualche anno fa molti erano soci Sisa, la catena di supermercati, ma ormai ne sono usciti quasi del tutto, il restante 30 per cento è per il 15 per cento di Dario Cassingena, figlio di Sergio... L'altro 15 per cento di quote di Finalfa è di Nicola Baggio...».

Peccato che le visure, da noi pubblicate da tempo e oggi, prima di scrivere, rifatte dicano un'altra cosa ma soprattutto come fa Alberta a dire che il 70% di Finalfa raggruppa vari azionsiti, che il 15% sia, anche se scritto con un linguaggio confuso, di Dario Cassingena e che l'altro 15% sia di Nicola Baggio, quando poco prima aveva scritto che l'85% di Finalfa appartiene a Pannorica, una fiduciaria (che, lecita, tristezza!) e quindi una copertura per soci reali, e il 15% restante sia di, eccone un'altra!, Fiduciaria Vicentina?

Se le visure a monte del Vicenza Calcio spa confermano queste ultime proprietà, ignote, delle fiduciarie, se aggiungiamo che Fiduciaria Vicentina per il 90% appartiene a Studi Associati di Consulenza Aziendale in via degli Ontani (alias studio di Gianni Giglioli) e se confermiamo che nella catena di controllo della Vi.Fin. appare un'altra fiduciaria, la Fiduciaria Professionisti Veneti, tramite il "mondo" Unilabor (nostro socio finanziario, ma di minoranza col 22% complessivo, lo diciamo per trasparenza verso i nostri lettori avendolo saputo delle sue modifiche proprietarie proprio durante le nostre verifiche sulla galassia Vicenza calcio, ndr), beh c'è da invitare Alberta Mantovani a mettere un po' d'ordine nelle sue informazioni per non mettere dubbi sulle sue elucubrazioni calcistiche a causa dei suoi errori societari...

A proposito, cara collega, lei che può vicina com'è alle menti pensanti, e "dispensanti" notizie, del Vicenza, chieda, e si chieda, come mai da un lato delle proprietà, quello "vecchio", appaia una fiduciaria riconducibile a Giglioli, la Fiduciaria Vicentina, e dall'altro, quello "nuovo", la Fiduciaria Professionisti Veneti dello studio Adacta, non proprio in rapporti idilliaci pre e, soprattutto, post caso Aim, con lo studio Giglioli.

Insomma non è che, poi, come i bisticci attuali (finti o tattici?) farebbero pensare che nel Lanerossi che fu tutto cambia perchè di fatto nulla, nello stile, cambi?


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