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Palazzo Trissino, oggi pomeriggio il presidio contro la cementificazione in zona Pomari

Di Federica Raccanelli Venerdi 23 Maggio 2014 alle 00:09 | 0 commenti

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Davanti a Palazzo Trissino ieri, 22 maggio, era presente il presidio contro la cementificazione selvaggia nel quartiere Pomari di Vicenza a causa del Piruea Pomari, piano urbanistico siglato nel 2003. Questo progetto prevedeva la costruzione di case, campi da calcio, centri direzionali e commerciali in forma di capannoni. Ad oggi nella zona restano liberi 60.000 mq di terreno e in previsione ci sono due capannoni commerciali di 8.000 mq ciascuno e un palazzo direzionale altro 26 metri.

Il comitato Pomari rivendica ancora per questo terreno la creazione del parco che avrebbe potuto essere il più grande della città. "Dal 2003 stiamo subendo una grave crisi finanziaria, solo a Vicenza ci sono circa 7.000 appartamenti sfitti, questo dato è dell'Osservatorio sulle case del Comune. Si vedono ovunque negozi ed attività commerciali chiusi e i locali vuoti ormai non si contano più. Non ci sembra necessaria la costruzione di nuovi edifici" commenta Simone Maniglio "Abbiamo avuto vari colloqui con gli assessori all'urbanistica e all'edilizia privata, Dalla Pozza e Zanetti, anche con il privato Gaetano Ingui, nei quali si erano dimostrati disponibili a rivalutare il piano".

Il problema non è solo per le istanze ambientali, perchè in zona Pomari, nel raggio di un chilometro, sono presenti ben tredici centri commerciali. Il complesso San Lazzaro-Pomari è tra i più grandi di Vicenza, comprendendo almeno 10 mila abitanti, e questa nuova cementificazione potrebbe portare anche un considerevole aumento di traffico. Infatti con la nuova bretella verrebbero convogliate molte più automobili e salirebbero anche i livelli di inquinamento. Con la giunta Variati sembrava esserci un'iniziale riapertura poi non concretizzatasi in quanto il proprietario non sembraa più disposto a rivedere il progetto. In realtà, sempre Maniglio afferma che "il privato si era dimostrato disponibilissimo, a lui non interessa niente di costruire in quella zona ma gli interessa avere il profitto e il ritorno economico. Si intende proseguire con la lotta soprattutto ora che c'è una scadenza importante, a giugno verrà stilato il regolamento sulla costruzione di aree commerciali che verrà decodificato dalla legge 50 del 2012. Organizzeremo altri presidi e manifestazioni."


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