Quotidiano |

Palazzo Chiericati, Bulgarini: restituiamo al mondo un'opera straordinaria di Palladio

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 2 Dicembre 2013 alle 16:06 | 0 commenti

ArticleImage

Comune di Vicenza - Dopo tre anni di restauro, riaprirà al pubblico il 22 dicembre prossimo la parte più prestigiosa del complesso museale della pinacoteca civica costituita da Palazzo Chiericati, straordinario edificio della prima maturità di Andrea Palladio. Progettato nella metà del Cinquecento per la nobile famiglia dei Chiericati e completato alla fine del Seicento, il palazzo rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di architetto di Palladio e costituisce uno degli edifici più singolari e sorprendenti della storia dell’architettura.

Prospiciente una vasta area aperta denominata piazza dell’Isola, perché delimitata dai corsi d’acqua del Bacchiglione e del Retrone, l’edificio si configura come una villa suburbana permeata di aria e di luce, ricca di valori atmosferici e cromatici, ma al tempo stesso come maestoso fronte urbano che riecheggia, nel doppio ordine di logge, le ali porticate di un antico foro romano.
“Il progetto di restauro di questo complesso museale, che quanto prima ci auguriamo di completare, ha impegnato l’amministrazione per 10 anni – commenta il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci –, con l’obiettivo ambizioso di voler restituire alla città e al mondo, in tutta la sua bellezza, un’opera straordinaria del genio di Andrea Palladio e insieme uno dei musei più straordinari d'Italia: moderno e funzionale, grazie agli innesti contemporanei pur rispettosi del passato, e, grazie alla logica espositiva unitaria, teso a valorizzare in modo scientifico e coerente il ricco patrimonio d’arte, tra dipinti, statue e arti applicate. Questo primo sostanzioso assaggio del museo che verrà ha anche il merito non secondario di farci scoprire dall’interno com’era effettivamente una dimora cinque-seicentesca, dal seminterrato al sottotetto. Sarà nostro impegno inoltre - aggiunge l'assessore - ridare unitarietà alla piazza, con la pedonalizzazione dell’area attualmente adibita a parcheggio, ricreando idealmente il legame originario fra i due gioielli palladiani, Palazzo Chiericati e Teatro Olimpico”.
Nella sezione palladiana del museo, la prima ad essere ultimata mentre proseguono invece i lavori nelle due restanti ali della sede, il visitatore potrà godere delle opere dei secoli XVI e XVII, coeve alla realizzazione dell’edificio, secondo un progetto museografico che ha voluto legare contenuto e contenitore in modo storicamente plausibile.
Nella stessa logica rientra il recupero dei seminterrati cinque-seicenteschi (cucina, cantine, pozzo) che, oltre a dotare il museo di nuovi spazi, consente la lettura della fase genetica della costruzione e offre un’inedita storia del palazzo costruito dai Chiericati nella zona dell’Isola.
Nelle prime due sale del percorso al piano nobile sono collocati ritratti di personaggi appartenenti all’aristocrazia vicentina del ’500: le famiglie Porto, Valmarana, Gualdo e la celebre poetessa vicentina Maddalena Campiglia. Segue la sala dedicata alla Memoria dell’Antico, specie di Wunderkammer di un possibile collezionista dell’epoca, avido di testimonianze della classicità: placchette, monete, sculture originali o riprodotte “all’antica”. Segue il salone d’onore, allestito come una quadreria di palazzo che espone dipinti di soggetto mitologico e allegorico provenienti da grandi collezioni private donate al museo nel corso dell’800 e che portano i nomi prestigiosi di Carpioni, Giordano, Bellucci, Liberi e Lazzarini. Concludono il percorso le tre stanze affacciate su corso Palladio dedicate alla pittura barocca di tema religioso, e ai generi della natura morta e del paesaggio.
Nelle tre stanze dei sottotetti dell’ala nord è infine visitabile il lascito del marchese Giuseppe Roi costituito dalla sua personale raccolta di dipinti, disegni e incisioni dal XV al XX secolo, ambientata in un suggestivo allestimento di casa-museo.
Al piano terreno il visitatore potrà infine ammirare, in esposizione temporanea, una selezione di capolavori delle raccolte civiche al momento non esposte, in attesa della conclusione dei lavori: Paolo Veneziano, Memling, Montagna, Fogolino, Sansovino, Veronese, Tintoretto, Maffei e Pittoni. Al piano interrato troveranno collocazione invece le opere della donazione Nereo Quagliato.
L’intervento di restauro della sede monumentale/museale di Palazzo Chiericati rientra nel progetto generale di recupero, adeguamento funzionale e riallestimento espositivo dell’intera pinacoteca civica, costituita allo stato attuale da tre corpi di fabbrica, due dei quali aggregati al nucleo originario dell’edificio palladiano, rispettivamente all’inizio della seconda metà dei secoli XIX e  XX, a formare le cosiddette ali ottocentesca e novecentesca. Il progetto è stato curato per la parte scientifica e museografica da Maria Elisa Avagnina, già direttrice dei musei civici di Vicenza, e per la parte progettuale da Emilio Alberti, con la collaborazione, per la parte di allestimento, di Mauro Zocchetta.
L’apertura al pubblico, limitata all’ala palladiana, sarà dal martedì alla domenica dalle 9 alle 17 (chiuso Natale, Capodanno e 6 gennaio). Con la riapertura di Palazzo Chiericati, tornerà in vigore anche la tariffa abituale di 10 euro per il biglietto unico (biglietto cumulativo che consente l’accesso a Teatro Olimpico, Pinacoteca di Palazzo Chiericati,  Museo naturalistico-archeologico, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Museo Diocesano e Palladio Museum).


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network