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Fino a quando pagherà sempre "pantalone"?

Di Citizen Writers Sabato 12 Ottobre 2013 alle 19:06 | 0 commenti

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Riceviamo da Luc Thibault Delegato RSU/USB Greta Alto Vicentino e pubblichiamo - L’umanità, apparentemente, non è stata mai così ricca in tutta la sua storia. Al tempo stesso però, la disparità tra ricchi e poveri non è stata mai così elevata negli ultimi decenni come ora. Secondo la banca svizzera 'Credit Suisse', la ricchezza globale è aumentata, nonostante la crisi economica che investe il sistema capitalistico, del 68% negli ultimi 10 anni per arrivare al record storico di 241 miliardi di dollari, e gli Stati Uniti sono responsabili di ben tre quarti di questo incremento.

La ricchezza media procapite per ogni cittadino adulto del globo è salita a 51.600 dollari, ma in realtà il 10% del genere umano più abbiente possiede l’86% della ricchezza mondiale. I superricchi, un misero 1% della popolazione mondiale, possiede il 46% di tutta la ricchezza del globo.

C’è crisi, ma non per tutti! Dalla metà del 2012 il numero di milionari esistenti nel pianeta è cresciuto di quasi due milioni, e la maggioranza di loro continua però a vivere negli Stati Uniti. Invece il Giappone, nello stesso periodo, ha ‘perso’ ben 1,2 milioni di ricchi che hanno visto calare il loro reddito sotto la soglia del milione di dollari. Al momento, esistono – evasione fiscale a parte - 98.700 individui con una ricchezza netta che eccede i 50 milioni di dollari, per una buona metà residenti negli USA. L’Unione Europea segue a ruota con 25.000 supermilionari. Naturalmente le aree del pianeta dove si concentrano le persone con un reddito superiore ai 100 mila dollari sono il Nord America, l’Europa Occidentale e alcuni paesi più ricchi dell’Estremo Oriente. Nella classifica dei paesi ‘Paperoni’ la Svizzera è in testa con un reddito medio per ogni adulto di 513 mila dollari, seguita dall’Australia (403 mila), dalla Norvegia (380 mila) e dal Lussemburgo (315 mila).

Il risvolto della medaglia è che i due terzi degli adulti che abitano questo pianeta – alcuni miliardi di persone – hanno un reddito inferiore ai 10 mila dollari e nell’insieme possiedono appena il 3% della ricchezza globale. 
Nonostante la sua rapida crescita economica la Cina possiede appena il 9% della ricchezza globale nonostante rappresenti più di un quinto della popolazione adulta totale. L’insieme dei paesi emergenti – i “Bric” – cioè Brasile, Russia, India e Cina, ha visto aumentare il numero di multimilionari dal 5% di quelli mondiali nel 2000 al 19% nel 2010. Il che vuol dire che la ricchezza di alcuni privilegiati aumenta ad un ritmo estremamente più rapido di quella dei paesi in cui vivono.

E qualcuno vorrebbe farci credere che ‘siamo tutti sulla stessa barca’… Per questo motivo esistono ancora dei lavoratori e dei lavoratrice convintissimi che lottare non è una cosa da “estremisti”, “demagoghi” o altre parole del vocabolario caro ai nostri “amici” confederali, ma una necessità di una estrema urgenza. I potenti del mondo non nascondono la loro vergognosa e spudorata ricchezza, basata sul sfruttamento più bestiale (come si è visto a Daka, in Bengladesh con la morte di 1600 operai), forse sarebbe il caso che anche i “dannati della terra” dessero la loro risposta? Noi il 18 saremo a Roma per lo sciopero generale!

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