Ottava rima, fantascienza e maggi toscani, la nuova parodia dei Sacchi di Sabbia
Martedi 9 Dicembre 2014 alle 17:24 | 0 commenti
Teatro Astra Vicenza - Venerdì 12 dicembre la compagnia tosco-napoletana al Teatro Astra di Vicenza con "Piccoli suicidi in ottava rima": raccolta di allegorie postmoderne riscritte nel solco dell'antica tradizione popolare toscana. Sono reduci dai microfoni di Radio3 con la presentazione, lo scorso ottobre e novembre, del loro "I quattro moschettieri in America", in occasione del 90° anniversario della radio italiana. E ora, dopo "L'invasione degli ultracorpi", presentato in forma di studio nel 2013, si preparano a tornare al Teatro Astra di Vicenza con il loro ultimo spettacolo.
Sono I Sacchi di Sabbia, che saliranno sul palcoscenico cittadino venerdì 12 dicembre (ore 21) con "PICCOLI SUICIDI IN OTTAVA RIMA", in prima regionale all'interno della rassegna "Terrestri 2014/15".
La rassegna è curata da La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.
Lo spettacolo è il primo volume di un'escursione che l'irresistibile compagnia tosco-napoletana ha compiuto all'interno dei "maggi" toscani. Una tradizione che resiste ancora oggi, nata dalle antiche feste pagane dedicate alla dea Flora con cui si accoglieva la stagione primaverile. È da questa antico patrimonio performativo che gli autori Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo hanno distillato gli ingredienti per comporre un'esilarante raccolta di episodi, recitati in ottava rima - il metro dei cantari trecenteschi e dei poemetti di Boccaccio - e in quartine di ottonari. In scena, Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano danno vita ad un pastiche di letteratura postmoderna per il teatro, in cui l'antica tradizione si contamina con i generi dell'avventura, del western e della fantascienza, riformulati per l'occasione secondo l'antica tecnica popolare. E non è un caso se, tra gli episodi, ritorna proprio lo spunto de "L'invasione degli ultracorpi", in cui i temi vegetali e di rinascita si sposano perfettamente con quelli del canto in maggio.
Lo spettacolo, diretto dallo stesso Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini, approda alla sua forma definitiva dopo essere stato presentato per la prima volta in forma di happening per Inequilibrio e Santarcangelo 2013 e una tappa al Teatro Studio di Scandicci. Fondamentale, nella sua genesi, la complicità della storica Compagnia del Maggio "Pietro Frediani" di Buti diretta da Dario Marconcini, che tramanda la tradizione del cosiddetto "maggio drammatico": una vera e propria rappresentazione scenica a tema cavalleresco, mitologico o religioso. Un approfondito lavoro di ricerca che si è avvalso anche della consulenza di Enrico Pelosini per l'Ottava rima, di Andrea Bacci ed Enrico Bascheri per il canto e di Guido Bartoli per le illustrazioni. Il lavoro segna una tappa decisiva nell'indagine sulla parodia che I Sacchi di Sabbia stanno conducendo negli ultimi anni. Spiegano gli autori: "Ricalcare e abitare una forma arcaica - quella dei cantori dei paladini di ariostesca memoria - diventa la chiave per condividere un immaginario con lo spettatore, per poi rovesciarlo e/o straniarlo. La parodia è intesa come ‘fuori posto', come rottura del nesso naturale fra musica e linguaggio: ecco il cuore di quest'avventura".
Impossibile definire I Sacchi di Sabbia, formatisi a Pisa nel 1995, la cui cifra resta la creatività multiforme, originale, scoppiettante. Una compagnia capace di mettersi costantemente alla prova in forme nuove, di affrontare ricerche, di immaginare diverse soluzioni per spazi, materiali, tematiche: sempre con rigore, profondità e leggerezza. Negli anni si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti tra cui due premi ETI e il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica) e nella ricerca di luoghi performativi inconsueti. Un percorso, il loro, che restituisce nuova linfa alla migliore tradizione del teatro di strada e popolare. Tra i loro lavori, l'esilarante "Sandokan" e il "Don Giovanni" premio della Critica 2011.
I biglietti sono in vendita al costo di 14 euro l'intero e 12 euro il ridotto. Ancora disponibili gli abbonamenti a 5 spettacoli a scelta libera (intero 60 euro, ridotto 50 euro) e ai percorsi tematici di 4 spettacoli (intero 50 euro, ridotto 40 euro).
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