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Ossigeno per le Pmi vicentine: in arrivo 2,5 miliardi dalla Cassa Depositi e Prestiti

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 15 Marzo 2014 alle 14:40 | 0 commenti

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Ordine dei Commercialisti di Vicenza - Dal 31 marzo la possibilità per le micro, piccole e medie imprese di accedere ai finanziamenti agevolati per investimenti in beni strumentali, hardware, software, tecnologia. Sono 400 mila le imprese venete, di cui quasi 100 mila nel solo vicentino che potranno beneficiare di una boccata di ossigeno attraverso la liquidità erogata grazie alla c.d. Sabatini Bis, introdotta con il Decreto del Fare.

Secondo cui dal 31 marzo fino al fino al 31 dicembre 2016 sarà possibile presentare le domande di accesso ai finanziamenti per gli investimenti in beni strumentali, anche attraverso il leasing. 

La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) nazionale ha istituito un plafond di 2,5 miliardi di euro, incrementabile fino a 5 miliardi con futuri provvedimenti, da cui gli intermediari finanziari e le banche potranno attingere le risorse da mettere a disposizione delle PMI che intendono effettuare investimenti, anche attraverso la formula del leasing, in impianti e beni strumentali nuovi ad uso produttivo, nonché in hardware, software e tecnologie digitali per la loro attività. Lo Stato erogherà un contributo sugli interessi a carico delle PMI, mettendo a disposizione per il 2014-2021 quasi 200 milioni di euro.

"Nell’ultimo anno il credito alle imprese vicentine concesso da banche e società finanziarie – Osserva Marco Poggi (foto), Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza – è calato del 5,5% per le aperture di credito in conto corrente, e dell’8,9% per l’anticipo sui crediti commerciali, secondo i dati della Banca d’Italia. In questo contesto la Sabatini Bis rappresenta una importante iniezione di liquidità per le micro, piccole e medie imprese italiane considerato che potranno anche beneficiare dei vantaggi previsti dal fondo di garanzia per le PMI per l’80% dell’importo finanziabile, evitando di prestare su questa quota garanzie reali, assicurative o bancarie."

Per accedere ai finanziamenti è necessario essere una micro impresa (sono circa 350mila in Veneto), piccola (circa 26 mila), media impresa (4 mila) di tutti i settori produttivi, compresi agricoltura e pesca, con esclusione delle imprese che operano nella industria carboniera, nelle attività finanziarie e assicurative, nella fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei suoi derivati.

I requisiti di ammissione al finanziamento: avere sede operativa in Italia; essere regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; non aver ricevuto e non rimborsato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; non essere in condizioni di difficoltà.

Il finanziamento potrà essere erogato per il 100% dell’importo come finanziamento unico, anche per diversi acquisti, con una durata massima di 5 anni dalla data di stipula del contratto per l’acquisto, anche attraverso la formula del leasing, con un minimo di 20mila euro ed un massimo di 2 milioni di euro per ciascuna impresa.  A parziale copertura dell’interesse ci sarà un contributo in conto interessi, concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ammonta all'importo calcolato al tasso di interesse del 2,75% sulla somma finanziata concedibile entro i limiti previsti dalla normativa comunitaria.

“Trattandosi di un plafond ad esaurimento – continua Poggi - la possibilità di accedere ai fondi dipenderà dalla velocità dell’istruttoria bancaria dato che la domanda potrà essere presentata solo dopo la verifica presso l’istituto di credito e la eventuale concessione della garanzia da parte del Fondo centrale di garanzia per le PMI”.

Una misura che si inserisce in un percorso per sostenere soprattutto gli investimenti in innovazione delle imprese: il 30 gennaio scorso è scaduto il termine per partecipare al bando della Regione Veneto per gli investimenti in “innovazione, ricerca e sviluppo”, ed ora si apre una nuova possibilità di accedere ai finanziamenti per la realizzazione non solo di impianti e beni strumentali nuovi ad uso produttivo, ma anche di hardware, software e tecnologie digitali per la loro attività.

La presentazione delle domande sarà possibile a partire dal 30 marzo 2014.

“La presentazione della domanda ha delle implicazioni di natura fiscale – conclude Poggi – per cui è importante farsi assistere da professionisti esperti sia nella predisposizione della domanda, sia nei rapporti con la banca, perché l’agevolazione non può essere concessa senza l’attivazione di un finanziamento/mutuo bancario o l’attivazione di una locazione finanziaria (leasing)”.


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