Orso, intervengono gli animalisti vicentini della Lav
Venerdi 4 Luglio 2014 alle 00:02 | 0 commenti
LAV Vicenza e LAV Bassano - Sulla questione dell’orso bruno dell’altopiano di Asiago da settimane assistiamo a una impressionante sequela di interventi sulla stampa e sui media: l’assessore regionale alla caccia è irritato perché gli orsi non conoscono la geografia e hanno varcato il confine uscendo impunemente dal Trentino; gli allevatori minacciano addirittura di abbandonare la montagna.
In tutto ciò, le parole che più ricorrono sono “pauraâ€, “pericolo†e “rischioâ€, usate ad arte per creare un clima di timore nella popolazione, utile a giustificare qualsiasi tipo di intervento nei confronti dell’orso.
Eppure sono anni, per non dire decenni, che l’orso è presente, girovago sulle montagne. Tanto tempo, durante il quale gli allevatori e gli stessi amministratori potevano e dovevano organizzarsi al meglio, adattandosi alla sua presenza. Anni, al contrario, caratterizzati dall’assenza di proposte o iniziative, nei quali l’orso si è fatto vedere in altopiano senza che nessuno se ne curasse.
Eppure da quando l’orso è presente in altopiano non ha fatto male a nessuno, né ha minacciato esseri umani. Anzi, è recente la testimonianza di un escursionista che, lungi dall’essere minacciato o attaccato, ha raccontato sui quotidiani locali l’“incontro ravvicinato†con parole di entusiasmo e rispetto per un animale meraviglioso.
In queste ultime settimane l’orso, ben lungi dal costituire un pericolo ha semplicemente… fatto l’orso!, nulla di più né di meno. Se un orso alla ricerca di cibo si trova di fronte a una mandria incustodita di mucche, ne approfitterà senza fatica: è ciò che la natura gli ha insegnato, è ciò che sempre ha fatto e sempre farà . Anzi, trovandosi in una zona con mandrie incustodite, non farà nulla per andarsene, e la trasformerà in luogo di frequentazione preferenziale.
In questa vicenda gli unici di cui aver paura, per l’evidente inettitudine, siamo proprio noi esseri umani, incapaci di dare risposte semplici a problemi pur complessi.
Fino a che gli allevatori continueranno a lasciare le mucche al pascolo brado, senza premurarsi di controllarle e ricoverarle, non c’è dubbio che l’orso continuerà ad attingere a quella importante, per lui, riserva di cibo. E, d’altra parte, gli allevatori continueranno poi a chiedere alla Regione il risarcimento dei danni, pagato con le tasse di tutti i contribuenti.
In verità , l’orso è una presenza fondamentale e inestimabile del territorio, perché arricchisce e irrobustisce l’ecosistema nel quale tutti noi viviamo e dal quale dipendiamo. Una nuova attenzione per l’orso – da “problema†a “risorsa†– maturerà quando ci renderemo conto di essere piena parte dell’ambiente in cui viviamo, e non i suoi dominatori. Anche le altre specie animali meritano il dovuto rispetto, in quanto parti di un ecosistema indispensabile per la nostra stessa sopravvivenza, più di qualsiasi allevamento.Accedi per inserire un commento
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