Quotidiano | Categorie: Teatro, Arte

Nyx - Sogni di una notte digitale, le installazioni oniriche per incantare il pubblico

Di Sara Girombelli Venerdi 8 Maggio 2015 alle 13:42 | 0 commenti

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È stato presentato oggi l’allestimento di “Nyx – Sogni di una notte digitale” (titolo che parafrasa la celebre commedia shakespeariana), progetto che ripercorre il lavoro del duo artistico UBIKteatro, composto da Andrea Santini e Francesca Sarah Toich. Allestito all’interno di Palazzo Chiericati, Nyx sarà aperto al pubblico a partire dal 10 maggio fino al 7 giugno e si propone di immergere il pubblico in un’atmosfera surreale e onirica allo stesso tempo, con installazioni che si sviluppano nella penombra e attraverso un gioco di luci e suoni molto suggestivo.

Ogni opera ha una sua peculiarità e un suo personalissimo significato, ma tutte sono legate tra loro dal connubio tra storia, arte, letteratura e musica. Inoltre, sempre presente e importante è il concetto del corpo, o come soggetto dell’opera o come parte in relazione con essa. È il caso, ad esempio, dell’opera “Quadrofonia#1”, un’installazione che prevede degli altoparlanti disposti uno di fronte all’altro su due file e ognuno di essi trasmette la voce della Toich che recita un diverso canto dell’inferno della divina commedia: “Volevamo ricreare, attraverso l’intreccio di suoni della mia voce e delle distosioni a essa collegate, lo stato di spaesamento e di confusione che Dante stesso descrive nella prima parte della sua opera, di modo che il pubblico si senta direttamente coinvolto e immerso nella cosiddetta ‘Selva Oscura’ – spiega l’artista – Inoltre, accanto ad ogni altoparlante, sono riproposti scritti i versi più significativi del canto narrato, in modo da agevolare l’ascoltatore a districarsi”. L’effetto è particolarmente riuscito.

Molto particolare anche l’opera “In Vitro”, ispirata agli sviluppi attuali dell’ingegneria genetica. “L’installazione si propone portare lo spettatore a una riflessione, senza esprimere un giudizio né positivo né negativo, riguardo agli esiti che la continua ricerca di plasmare e perfezionare il corpo umano e la natura porteranno – spiega Andrea Santini – Le retroproiezioni di figure umane e piante all’interno di provette da laboratorio, dove le immagini acquisiscono una qualità olografica, tentanto di dialogare con il pubblico attraverso gesti e movimenti”.

Degna di nota anche l’opera probabilmente più famosa del duo artistico: “Oscilla”. Si tratta di un vero e proprio strumento musicale progettato dallo stesso Santini che permette di mostrare la natura oscillatoria del suono. L’interfaccia dello strumento, infatti, permette al pubblico di spostare degli oggetti sopra di esso e comporre quindi delle armonie (a ogni punto dell’interfaccia corrisponde una frequenza). Tali armonie vengono poi proiettate sulla parte sottoforma di onde sinusoidali. “Quest’opera risale al 2011 ed è stata portata in giro per il mondo – spiega la Toich – A volte abbiamo potuto creare un’installazione grande al punto che gli oggetti spostati sull’interfaccia erano gli stessi spettatori. In questo modo il pubblico aveva la possibilità di interagire contemporaneamente con altre persone e di diventare parte integrante dell’opera stessa”. 


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