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Nutrizione e malattie: cibo come prevenzione e terapia. Da Montecchio parla l'A.N.D.O.S

Di Federica Ceolato Sabato 13 Settembre 2014 alle 19:02 | 0 commenti

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Non sono bastate le sedie disponibili della già ampia sala civica Corte delle Filande di Montecchio Maggiore per accogliere le tante persone che stamattina hanno partecipato all'incontro organizzato dal comitato A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) dell'Ovest Vicentino, in collaborazione con l'U.L.S.S. 5, sul tema Nutrizione e Malattie.

Dopo la presentazione dell'evento da parte di Gianna Magnabosco, vicepresidente dell'associazione, il sindaco Milena Cecchetto ha sottolineato l'importanza del mangiare sano e a chilometri zero, ricordando la fiera della tegolina cornetta De.Co. che si sta svolgendo in questi giorni a Montecchio.

Ad introdurre l'argomento sono stati Chiara Francesca Marangon, direttore del distretto socio sanitario ULSS 5, che ha parlato di quanto sia fondamentale avere e mantenere uno stile di vita corretto, e Graziano Meneghini, direttore del dipartimento donna salute maternità e infanzia e coordinatore scientifico A.N.D.O.S. «La riduzione della mortalità causata dal cancro - afferma Meneghini - avviene certamente attraverso una prevenzione di tipo secondario (visite, accertamenti, indagini strumentali,..), ma in particolare attraverso una prevenzione di tipo primario, ossia tramite una rivisitazione del nostro stile di vita, nella direzione di un'alimentazione corretta, utile anche per ridurre malattie cardiovascolari, ictus e diabete».
A spiegare come la nutrizione incida sulla salute è intervenuto Giampiero Tullio, presidente dell'associazione italiana di medicina sistemica e specialista in alimentazione, nutrizione, salute e benessere. «Se alimentarsi significa rispondere a stimoli fisici, fame o appetito, attraverso l'assunzione di cibo per garantire la sopravvivenza, nutrirsi equivale a introdurre quei principi essenziali che forniscono energia per il mantenimento delle funzioni vitali e per le attività corporee, per la crescita e la riparazione dei tessuti, e infine per regolare il metabolismo umano. E' evidente che l'energia fornita dal cibo dipende dalla quantità e qualità del cibo che si assume. Quindi, più alta è la qualità degli alimenti, combinati tra loro, migliore è l'energia che l'organismo utilizza per i diversi processi fisiologici. Pertanto - prosegue Di Tullio - eliminiamo dai nostri piatti cibi industriali e raffinati e privilegiamo, invece, gli alimenti freschi, crudi o cotti lentamente (niente microonde!), integrali, locali e stagionali. Verdure e frutta, possibilmente biologica, cereali integrali, sale marino integrale grezzo, niente latticini e poca carne, di qualità e provenienza certificate». Una visione, quella del relatore, che si stacca dalla dietologia convenzionale, che, invece, trascura le relazioni sistemiche tra cibo, flora intestinale, sistema immunitario, ormonale, adiposo, metabolismo e cervello. La medicina sistemica, che da circa tre anni in Italia si è organizzata in associazione (A.I.M.E.S.), sostiene, invece, che esiste una connessione interna ed esterna tra tutte le componenti dell'ecosistema umano. «Quando assumiamo del cibo, assumiamo, oltre alla materia, anche l'informazione che quel cibo contiene. Il cibo, infatti, influenza lo stato di salute e di benessere generale dell'organismo, anche a livello di stati d'animo e umorali. Per stare bene - conclude Di Tullio - è, quindi, fondamentale dedicare tempo e attenzione nella scelta, nella preparazione del cibo e nel gustare con consapevolezza ciò che nutre l'organismo, privilegiando una dieta sostenibile, e tralasciando diete improvvisate e povere da un punto di vista nutrizionale».


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