Nuovo violento attacco dell'orso, Cerantola: siamo nel Paese delle carte e dei balocchi
Martedi 1 Luglio 2014 alle 17:15 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - “Siamo nel Paese delle carte e dei balocchi per chi non rispetta le regole, mentre chi crea occupazione e contribuisce a ridare vita ad un’economia di nicchia, come quella montana, viene vergognosamente bistrattatoâ€. Dure parole esasperate quelle del presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola.
All’indomani di un nuovo attacco dell’orso M4, a Malga Campo Mandriolo, ai limiti del Vezzena, a pochi chilometri di distanza rispetto al luogo dell’attacco di due settimane fa a Malga Galmarara, che aveva determinato la morte di due manze, una delle quali dopo ore di agonia provocate dall’asportazione della spina dorsale da parte del violento e spietato plantigrado. Questa volta l’orso ha usato ancor più violenza su una vacca alla quale ha letteralmente strappato le mammelle. “Un episodio che dovrebbe far riflettere anche l’immobilismo delle istituzioni, dalla Regione Veneto all’Ispra – prosegue il presidente Martino Cerantola – specie rispetto al benessere animale, di cui tanto si parla ed in virtù del quale vengono fatti, talvolta da più organi preposti, ripetuti analoghi controlli. Nessuno pensa alla sofferenza di questi animali a cui l’orso non toglie soltanto la vita, ma li induce ad un patimento che può durare svariate oreâ€. È il caso del terzo capo morto anche nell’allevamento di Giuseppe Rigon a Malga Galmarara: la manza era stata ferita dall’orso M4, non mangiava da giorni tra indicibili sofferenze. “Sull’Altopiano le istituzioni presidiano il territorio, ma non garantiscono assolutamente la sicurezza, con costi a carico della collettività .  Ed accanto all’incapacità di garantire la sicurezza in modo effettivo – sottolinea il presidente Martino Cerantola – ostacolano pure chi lavora e vorrebbe portare i propri animali al pascolo. Una situazione che dovrebbe far riflettere le più alte cariche dello Stato, in quanto l’abbandono, ormai prossimo ed assicurato della zona montana dell’Altopiano da parte degli allevatori, determinerà una ricaduta sul turismo e le attività commerciali di incalcolabile portataâ€. Mentre il Ministero deciderà se accogliere la richiesta di installazione del radiocollare, l’orso continua le proprie scorribande e gli allevatori subiscono senza che alcuno si interessi del loro disperato dolore. “Non può che esserci una reazione di sdegno – conclude il presidente Martino Cerantola – per l’atteggiamento irrispettoso delle istituzioni a tutti i livelli nei confronti di chi lavora per dare vita. Ed oltre a ciò emerge chiaro il disinteresse per la sofferenza di tutti gli animali finora uccisi barbaramente. D’altronde l’incertezza della giustizia che regna nel nostro Paese si manifesta anche in questo ambito, con un’amplificazione inverosimileâ€.
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