Nomadi senza censura, Beppe Carletti stasera a La Bassanese e mercoledì su VicenzaPiùTv, Media Partner
Venerdi 4 Ottobre 2013 alle 22:45 | 0 commenti
«Sono diventato nonno, ho tre nipoti, Nicola, Giuseppe David e Isabella, e una nomea da vagabondo già solida anche con loro. “ Nonno, ma tu dove abiti?†mi ha chiesto un giorno Nicola. “A casa con la nonnaâ€, gli ho risposto. “ Ma come? Ma se non ci sei mai!â€. A soli quattro anni era riuscito a sintetizzare la vita da nomade che faccio dal 1963» È con queste frasi di Beppe Carletti che è stata "lanciata" la manifestazione culturale di stasera che la serie di  Incontri senza censura ha dedicato a lui e che VicenzaPiùTv, naturale media partner di questi incontri, trasmetterà al solito mercoledì sera alle 22.30 sul canale 193 del digitale terrestre grazie alla collaborazione con SporTelevision (per gli amanti di Internet e per le aree non coperte streaming su www.sportelevision.it)Â
Organizzato dalla libreria La Bassanese e dall’omonima associazione culturale con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto è difficile raccontare le emozioni suscitate tra i presenti e che vivranno anche i nostri telespettatori dall’incontro col musicista, leader e fondatore assieme ad Augusto Daolio del gruppo rock I Nomadi.
Il 2013 è l`anno del mezzo secolo di attività del più longevo e inossidabile gruppo italiano: i Nomadi, che sono anche il secondo gruppo rock più longevo al mondo dopo i Rolling Stones. I Nomadi sono un`idea, una storia, una passione, una ragione e uno stile di vita, prima ancora che un gruppo musicale con un`attività scandita da una media di 90 concerti all`anno e oltre 100 fan club sparsi in tutta Italia.
Fondati nel 1963 da Beppe Carletti e Augusto Daolio (il primo incontro tra i due avviene in Veneto), i Nomadi sono ancora nel pieno della loro attività , come dimostra la pubblicazione di Terzo Tempo, l`ultimo album di inediti realizzato col nuovo cantante, anche lui veneto, Cristiano Turato.
Ospite della serata è stato il leader e fondatore del gruppo: Beppe Carletti, per raccontare dal vivo la storia, i valori in cui credono, la filosofia di vita e musicale dei Nomadi a 360° e il loro impegno umanitario. Impegno che abbiamo potuto toccare con mano anche con il “Concerto per l`Emilia“ avvenuto nello stadio “Dallara†di Bologna il 25 giugno dello scorso anno. Beppe Carletti è stato l`ideatore e il Direttore Artistico del concertone a favore dei terremotati con tantissimi artisti presenti, tantissimo pubblico, la diretta televisiva e opere concrete già realizzate e già funzionanti.  Con Beppe Carletti in un incontro profondo il pubblico e  i fans hanno potuto ascoltare dal vivo i retroscena del gruppo e dei suoi fondatori, dalla nascita al successo con 15 milioni di dischi venduti, dalla filosofia “nomade†fino a scoprire alcuni aspetti meno conosciuti dalla critica, come ad esempio la censura di radio e tv della canzone Dio è morto scritta dall’amico Guccini e arrangiata dai Nomadi. Â
Durante la serata è stato anche presentato il libro Io Vagabondo, 50 anni di vita con i Nomadi - edito da Arcana - che parla di Beppe, un ragazzo della provincia modenese, della sua amicizia con un altro che si chiamava Augusto (Daolio) e di come la loro amicizia sia nata, abbia vissuto e non morirà grazie alla musica e alle persone che l`hanno ascoltata.
Beppe ha raccontato dell’incontro con alcuni giovani artisti come Zucchero e Ligabue, che andavano ai loro concerti, e che nessuno ancora conosceva, delle perdite e delle nuove aggregazioni che il gruppo ha accolto.
Ma la storia è lunga cinquant`anni, con testi e storie ai limiti della censura e ora Beppe Carletti l'ha raccontata in prima persona alla Bassanese. Cinquant’anni di Nomadi, ma anche cinquant’anni di Italia percorsi in lungo e in largo dal 1963. Durante la serata sono stati proiettati alcuni video e sono stati letti alcuni brani tratti dal libro da Anna Branciforti, del Canzoniere Letterario. Ha "guidato" la serata il giornalista Roberto Cristiano Baggio.
EVENT TRAILER ANTEPRIMA: http://www.youtube.com/watch?v=06MpaLsBRPE&feature=c4-overview&list=UUla6dv46FXRrg9cM-RcU-OA
Tratto da Io Vagabondo, 50 anni di vita con i Nomadi
Quando avevo nove anni il mio eroe non era Tex Willer, ma il maestro della banda di Novi di Modena. Posso dire di aver iniziato a suonare la fisarmonica perché volevo diventare come lui, anche se non potevo certo pensare che avrei trascorso la mia intera vita su un palco. Ho cominciato a esibirmi all'oratorio e alle feste di paese, e in breve tempo sono diventato una sorta di giradischi ambulante: prendevo mille lire a esibizione, a patto che suonassi i successi del momento. Erano gli ultimi mesi del 1959, alla radio mamma ascoltava Domenico Modugno, mentre papà sfogliava le pagine dell'Unità cercando di capire gli oscuri motivi che avevano spinto il segretario generale del Partito comunista dell'Urss, Nikita Kruscev, a incontrare il presidente americano Eisenhower. Io vivevo tutto come una continua scoperta, con le stagioni che si alternavano senza sosta e l'attesa della primavera quando, di nascosto, mi affacciavo per ascoltare l'orchestra della sala da ballo di Novi. Si chiamava Pian delle Stelle e per me aveva lo stesso profumo dei sogni. Poi, una sera di nebbia del gennaio del 1963, in un locale di Trecenta, in provincia di Rovigo, feci la conoscenza di un tipo magro come un chiodo, con un accenno di barba e un paio di occhialoni sul naso. Il suo nome era Augusto.Accedi per inserire un commento
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