Nasce progetto "Vimine": tecniche naturali per proteggere la barene della laguna
Lunedi 23 Settembre 2013 alle 19:40 | 0 commenti
Comune di Venezia  - Proteggere dall'erosione le parte più interne e difficilmente raggiungibili della laguna utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto, come i "fascinotti", rami legati assieme con reti di materiale vegetale, creando nel contempo le occasioni per il coinvolgimento dei residenti e nuove opportunità occupazionali.
E' la sfida che si propone di vincere il progetto "Life Vimine", finanziato dal programma europeo "Life+Nature 2012", coordinato dal Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Padova e sostenuto da Comune di Venezia, Magistrato alle Acque, Consorzio di bonifica Acque risorgive, Agenda 21 Consulting srl, Foundation for Sustainable Development, e le cooperative "AttivaMente" e "Selc".
L'iniziativa (vedi scheda) è stata presentata questa mattina, con una conferenza stampa, tenutasi a Ca' Farsetti, a cui hanno partecipato l'assessore comunale all'Ambiente, Gianfranco Bettin, il dirigente del Settore Sviluppo economico, Politiche comunitarie e Piano strategico del Comune, Paola Ravenna, i rappresentanti del Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Padova, Dario Smania e Alberto Barausse, il funzionario del Magistrato alle Acque di Venezia, Maria Adelaide Zito.?
"E' un progetto - ha sottolineato Bettin - di grande interesse perché nell'ultimo secolo in barena, per garantirne la conservazione, sono stati effettuati interventi 'artificiali' molto pesanti di tipo ingegneristico convenzionale. Queste tecniche di ingegneria naturalistica che verranno ora applicate non solo avranno un basso impatto ambientale, ma permetteranno di salvaguardare aree difficilmente accessibili, coinvolgendo, poi in prima persona, gli abitanti di queste zone."
Il progetto, che ha un costo di circa 2 milioni di euro, il 70% del quale finanziato dall'Unione Europea, si svilupperà per 4 anni nella Laguna Nord, nell'area che comprende le isole di Burano, Mazzorbo e Murano e la Palude dei Laghi. Per difendere i margini delle barene dall'erosione saranno utilizzati i "fascinotti", composti da rami di albero e di vegetazione che saranno in un primo tempo forniti dalla Manutenzione del verde urbano del Comune, e poi dovrebbero essere prodotti da apposite coltivazioni autoctone, creando così un'opportunità di lavoro per i locali. Altre occasioni occupazionali saranno offerte per la sistemazione, la manutenzione ed il ricambio dei "fascinotti", mentre i residenti avranno anche il compito di segnalare le aree in cui necessita un nuovo, o un ulteriore, intervento.
Il progetto sarà presentato ufficialmente alla popolazione, con un kick-off meeting, giovedì prossimo, 26 settembre, dalle ore 10, all'isola del Lazzaretto Nuovo. (vedi lettera d'invito e programma)
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