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Myriophyllum e alghe infestanti addio, Ciambetti: il Lago di Fimon torna a vivere

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 2 Gennaio 2014 alle 12:21 | 0 commenti

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Regione Veneto - Stop alle alghe infestanti del Lago di Fimon: la Giunta regionale del veneto ha stanziato 70.000 € destinati al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta per un intervento di ripristino ambientale. Lo ha annunciato l’assessore regionale al bilancio, il vicentino Roberto Ciambetti, al termine dell’ultima seduta della Giunta presieduta da Luca Zaia.

“Il Consorzio di Bonifica destinatario del finanziamento speciale ha tempo fino al 31 luglio 2014 per realizzare e rendicontare l’azione intrapresa – ha spiegato Ciambetti – e ciò dimostra come chiediamo una azione decisa per contrastare il fenomeno della proliferazione abnorme delle alghe che hanno infestato il lago trasformandolo in una sorta di pozza. Alghe come la Myriophyllum spicatum hanno una incredibile adattabilità e capacità di soppiantare le specie autoctone con gravissimi e irreversibili danni degli habitat colonizzati”. La strada possibile per l’intervento secondo l’assessore è quella dell’eradicazione e aspirazione contestuale  delle alghe con una tecnologia già sperimentata con successo sia negli Usa come in Europa. Già nel Maggio scorso la Giunta regionale, dopo una reazione dettagliata sullo stato di salute del lago di Fimon pretesa dal presidente Zaia sollecitato da più parti a intervenire,  aveva investito del caso l’assessore Manzato, delegato alla pesca,  affiancato da Ciambetti. “Per molti aspetti l’intervento è necessario e improcrastinabile. Il Lago di Fimon rappresenta un caso unico nel Nord Italia: non è solo il lago più antico della pianura padano-veneta e tra i più antichi d’Europa, con un archivio stratigrafico che risale a 150 mila anni fa – ha spiegato Ciambetti – in grado di documentare le mutazioni climatiche e ambientali del territorio, ma è stato anche il testimone dell’evoluzione della specie umana per cui è un bacino archeologico di primaria valenza e lo dico pensando anche al lavoro, che andrebbe molto più valorizzato,  svolto qui da generazioni di ricercatori, primo fra tutti Alberto Broglio, paleontologo di fama internazionale, che tra le valli di Fimon e i colli Berici ci ha restituito e descritto uno scenario unico della preistoria europea. Il lago di Fimon spazia dalla Cultura dei vasi a Bocca Quadrata e arriva a quella dei tablet, dai pollini di 130 mila anni fa fino all’invasione della Myriophyllum: è dunque un laboratorio vivente, uno scrigno di per sé straordinario. Ma è uno scrigno vivo, che attrae migliaia di visitatori che arrivano qui anche solo per godersi una passeggiata in mezzo al verde: difficilmente si può trovare un luogo dove natura, ambiente, storia, paesaggio frutto del lavoro dell’uomo convivono tra loro. L’intervento di salvaguardia ambientale del lago pensa  anche a questi cittadini, a chi viene a passeggiare come a fare un giro in mountain bike, ai pescatori, che sono le prime sentinelle della qualità dell’ambiente e i primi interessati a evitare l’impaludamento o l’eutrofizzazione delle acque. Un luogo vivo e vissuto è un luogo presidiato e difeso: tutti abbiamo interesse a difendere questo lago, che si tratti di studiosi, ricercatori, escursionisti, come di pescatori o velisti, appassionati di canoa o kayak, o anche di semplici cittadini che staccano la spina per un paio d’ore con un passeggiata rilassante o dopo un giro in bicicletta. Assieme al collega Manzato abbiamo stanziato questa cifra per un intervento di ripristino ambientale che mira a difendere il patrimonio di tutti”. L’assessore vicentino non esclude la possibilità di critiche: “Viviamo in un Paese dove una ragazza che combatte contro la malattia viene attaccata in maniera volgare e vergognosa da animalisti o sedicenti tali – ha detto Ciambetti riferendosi al caso di Caterina Simonsens – per cui non  mi meraviglierei se qualcuno contestasse la scelta di intervenire per impedire la proliferazione delle alghe: ma tra queste proteste e la possibilità di impedire l’impaludamento, con tutto quello che seguirebbe, del lago non ho alcun dubbio”

Leggi tutti gli articoli su: Roberto Ciambetti, Lago di Fimon

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