Multe Trenitalia, il tesoretto tenuto nel cassetto
Mercoledi 17 Aprile 2013 alle 16:28 | 0 commenti
Lega Nord - “Le cifre e le modalità di erogazione dei bonus ai pendolari da parte di Trenitalia danno ragione ai miei dubbi, espressi mesi fa con una interrogazione (la 800 del 4 febbraio 2013) alla Giunta regionale. Del milione e 114.000 euro di multe per i disservizi, infatti, solo 252.000 si riferiscono al 2012. Gli altri, un tesoretto inutilizzato da 862.000 euro, sono ‘residui’ degli anni precedenti" lo afferma il consigliere leghista veneziano Giovanni Furlanetto.
Ciò significa che i criteri fissati da Trenitalia per fruire dei bonus erano iniqui o più probabilmente poco chiari, rendendo difficile o impossibile la fruizione da parte dei viaggiatori. Spero che quest’anno l’assessore Chisso sappia essere più attento nel verificare da subito come e in che modalità vengono distribuiti gli importi delle multe una volta che si traducono in bonus per i pendolariâ€. Dopo aver verificato gli importi delle sanzioni a Trenitalia e le modalità di fruizione degli abbonamenti a prezzi vantaggiosi per gli utenti Furlanetto afferma che:
“Già mesi fa mi era stata segnalata, da parte di alcuni pendolari, l’impossibilità di fruire dei bonus per chi disponeva di un abbonamento (soprattutto annuale) in scadenza in mesi diversi da quelli indicati dal Gruppo Fs. A giudicare dai dati resi noti ieri, che indicano in 862.000 euro gli ‘avanzi’ da multe degli anni precedenti, vedo che la questione è numericamente molto più importante e non limitata a qualche caso. A questo punto torno a sollecitare l’assessore Chisso a rispondere alla mia interrogazione, e soprattutto a verificare puntualmente la fruibilità effettiva dei bonus da parte dei pendolari, soggetti ogni giorno a cronici e puntuali disservizi e cancellazioni di treni. Non vorremmo che oltre a subire un danno quotidiano, le migliaia di viaggiatori dei treni veneti dovessero sopportare anche la beffa del non poter utilizzare il giusto risarcimento da parte di Trenitalia, solo per la cavillosità dei criteri imposti dall’azienda di trasporto ferroviarioâ€.
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