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Morti in agricoltura, una tragedia senza fine. E rinnovare il parco trattori è un'impresa

Di Angela Mignano Domenica 18 Agosto 2013 alle 11:02 | 0 commenti

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«Il numero di incidenti mortali nel settore agricolo nell'ultimo anno non accenna a diminuire. Anzi, nel primo semestre del 2013 ne sono stati registrati 108, contro i 99 dei primi sei mesi del 2012, con un incremento di circa il 10 per cento. Nella maggior parte dei casi gli agricoltori muoiono a causa del ribaltamento del proprio trattore, schiacciati o peggio ancora annegati nei fossati in cui avviene l'incidente nei loro campi».

Lo afferma l'ing. Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering di Mestre, che analizza un'emergenza in cui le vittime sono molto spesso ultrasessantenni. Non si tratta dunque di mancanza di esperienza, ma magari di sottovalutazione dei rischi a cui questa attività espone quotidianamente, mentre in altri il dramma è la conseguenza di mezzi agricoli datati e poco sicuri. E di questi tempi in cui la crisi è una realtà diffusa in tutti i settori, ipotizzare l'acquisto di un trattore nuovo, il cui costo si può aggirare anche intorno ai 100 mila euro, o di uno usato, che inciderebbe per circa 30 mila, risulta essere difficile ipotizzare degli investimenti.
«Ecco perché - osserva Rossato - è indispensabile che la politica entri nel merito dell'emergenza e predisponga quanto prima dei piani di incentivazione al fine di rinnovare i mezzi agricoli in Italia. Un segnale dovuto ad uno dei settori che continuano a rappresentare una risorsa preziosa per l'economia del Paese. E un sostegno concreto alla sicurezza dei lavoratori».
Intanto a confermare quanto poco si punti all'acquisto di un nuovo mezzo agricolo ci sono i dati sulle immatricolazioni elaborate da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l'Agricoltura).
Con un totale di 19.343 unità immatricolate il mercato delle trattrici chiude il 2012 con il suo peggior risultato storico. In termini percentuali le immatricolazioni segnano, nel 2012, un calo del 17,4% per le trattrici. E il segno meno si evidenzia anche per mietitrebbiatrici, trattrici con pianale di carico e i rimorchi. Tendenze sconfortanti che secondo FederUnacoma sono state confermate anche nel periodo gennaio-giugno 2013, con un calo del 3% per le trattrici (10.267 macchine immatricolate rispetto alle 10.589 dello stesso periodo 2012).
Indicatori negativi che diventano ancor più nitidi se paragonati con l'andamento del settore nel resto d'Europa. La Francia registra un aumento delle immatricolazioni di trattrici nel 2012 pari al 12% (dopo aver messo a segno una crescita del 22% nel 2011) e la Germania registra a fine dicembre un attivo dello 0,8% (dopo l'incremento formidabile avuto nel 2011 con +26%).
Se poi a questi dati affianchiamo quelli della Coldiretti, secondo la quale nel 2012 è stato erogato un monte-crediti all'agricoltura di 2,11 miliardi di euro, contro i 2,73 miliardi circa registrati nel 2011, risulta evidente che la scarsità di finanziamenti abbia influito negativamente anche sugli investimenti nel rinnovo degli impianti e dei macchinari.
Eppure queste sono priorità che il Governo deve affrontare per dare nuova linfa all'economia legata all'agricoltura e, soprattutto, per contribuire a placare la tragedia delle morti nei campi. Un impegno in cui risulta indispensabile anche il sostegno delle associazioni di categoria, dei sindacati e delle amministrazioni locali.

Leggi tutti gli articoli su: Vega engineering, Mauro Rossato, Morti in agricoltura

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