Opinioni | Quotidiano | Categorie: Interviste

Milioni: anche la stampa e i project financing parte del sistema Veneto

Di Martina Lucchin Mercoledi 4 Giugno 2014 alle 17:00 | 0 commenti

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La bufera giudiziaria e politica che ha travolto il Veneto questa mattina fa risuonare l’eco di una tangentopoli bis. Corruzione, concussione, riciclaggio e finanziamento illecito dei partiti sono le accuse che pendono sui 35 arrestati e più di 100 indagati, che secondo la procura di Venezia avrebbero gestito un sistema di tangenti nell’ambito dei lavori del Mose. Un fulmine a ciel sereno per alcuni. Una conferma di quanto denunciato da anni per altri.

Penna eccellente di VicenzaPiù, Marco Milioni ha firmato varie inchieste sul malaffare in Veneto e di fronte ai fatti emersi questa mattina tira così le somme (qui le inchieste sul sistema Galan).

Marco quali sono state le tue prime considerazioni alla lettura della notizia degli arresti di questa mattina in merito alle tangenti per il Mose? 

La prima considerazione che ho fatto è che si tratta di una notizia, sebbene ampiamente annunciata, assolutamente clamorosa e gravissima perché questa, come altre notizie di cronaca giudiziaria uscite sui media a partire dal 2012, mette uno spettro inquietante sulla gestione delle commesse pubbliche del Veneto. La seconda considerazione che ho fatto invece è da cittadino, non  da cronista: c’è un certo rammarico perché questa cosa viene fuori quando il potere legato in parte all’orbita del sistema Galan ed in parte alla parte del Partito Democratico ex Pci, che ha contato molto nel Veneto, è al tramonto. Questo vuol dire che di riffa o di raffa  negli anni passati si è esercitata  una pressione sugli organi di controllo e anche sulla stampa, la quale non ha permesso che questo malaffare venisse fuori.

VicenzaPiù da anni denuncia con le sue inchieste, molte delle quali portano la tua firma, un malaffare diffuso in Veneto. Oggi, quindi, a prevalere è la soddisfazione per aver fatto correttamente il proprio lavoro oppure l’amarezza di essere stati per molto tempo delle voci isolate nel panorama della stampa veneta? 

È un dato che ho sempre denunciato: il Veneto purtroppo è una regione in cui, anche se con le dovute eccezioni, le inchieste giornalistiche di un certo tipo hanno sempre dato e fastidio e anche per questo sono fatte poco e male. Questo è un dato di fatto. VicenzaPiù è una delle poche testate che invece si è concentrata su questo filone. Purtroppo testate molto più importanti dal punto di vita della presenza sul territorio hanno negli anni passati lasciato stare o comunque marginalizzato queste vicende, tirandole fuori dal cassetto quando ormai era impossibile arrestare la corrente. E anche questo è un fatto inoppugnabile. 

Dopo questa bufera ci sono altri vasi da scoperchiare in Veneto? Magari per quanto riguarda l’uso del project financing nella sanità (qui le inchieste di VicenzaPiù sul nuovo ospedale di Santorso).

La finanza di progetto è un punto nodale. Pochi giorni fa un autorevole consigliere regionale di Forza Italia, Moreno Peso, ha messo in discussione questo sistema dicendo che mette in campo costi insostenibili e sappiamo bene che quando c’è un lievitare sospetto dei costi spesso e volentieri là dietro si nascondono le mala gesta ed il malaffare. Il project financing riguardo a opere infrastrutturali, come la Pedemontana Veneta o la Valsugana, e come strumento anche per la costruzione di ospedali, sicuramente dovrà essere messo  in discussione sul piano politico. Se la magistratura avrà tempo, voglia, risorse e capacità di approfondire anche questo versante, sicuramente potrebbero venire fuori cose molto interessanti. E questo in tutto il Veneto, non solo in provincia di Venezia. 


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