Meeting sul Femminicidio interverrà Daniela Sbrollini con sua proposta
Sabato 8 Giugno 2013 alle 20:09 | 0 commenti
Gruppo Donne PD Bassano del Grappa - In Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa, uccisa perché donna. Per un totale che oltrepassa le 100 donne uccise nel 2012, dato destinato ad aumentare. In Italia, negli ultimi anni, il numero complessivo degli omicidi (donne e uomini) è diminuito, mentre i femminicidi sono in costante aumento. Si tratta di prostitute vittime di strada, mogli, conviventi, fidanzate. un fenomeno inquietante, ma che rimane sommerso, è quello dei tentati femminicidi e dei suicidi per motivi legati al genere.
Non è possibile derubricare le morti delle donne per mano maschile come dei semplici atti di violenza omicida. Quei delitti rispondono al nome di Femminicidio, definizione lontana dal voler essere etichettata come ‘macchinazione di un gruppo di femministe’, etichetta che contribuirebbe ad alimentare il latente negazionismo che affiora quando si parla di questioni che implicano le relazioni tra i generi, e che impedisce di arrivare al cuore del problema.
La sottovalutazione sociale del fenomeno va nella direzione della giustificazione dello stesso: accade così che vengano tollerate singole forme di sessismo e disprezzo contro le donne, forme mascherate da ‘scherzo’ che alimentano la costruzione di una base culturale in cui è già insita la violenza. Infatti, raramente la violenza è frutto di un ‘raptus’ e troppo spesso è, invece, collegata ad una concezione culturale, da combattere ed estirpare, che impedisce agli uomini di riconoscere alle loro mogli, compagne, figlie, madri, sorelle, un ruolo da protagoniste, intrappolati in una società ancora prevalentemente patriarcale. Occorrono misure di prevenzione sociale e culturale, oltre ad azioni penali specifiche, perché la mancata protezione si traduce in un fallimento da parte dello Stato. L’On.Sbrollini, deputata del PD, ha presentato alla Camera un disegno di legge che a causa della caduta della legislatura, non ha avuto modo di essere portato in Aula, ma il Pd lo riproporrà nei prossimi giorni.
La legislazione italiana ha prodotto negli ultimi anni alcune norme a tutela della donna, tra cui quella contro la violenza sessuale, le norme contro il mobbing e più recentemente contro lo stalking. Tuttavia, oggi è importante unire le forze e non disperdersi. La necessità di avere una sola voce si unisce a quella di dotare l’Italia di una legge organica che agisca con azioni penali, ma ancora prima intervenga sul tessuto sociale e culturale grazie ad azioni di prevenzione tendenti all’educazione al rispetto non solo della donna, ma della persona in quanto tale. La proposta di legge “Norme per la Promozione della Soggettività Femminile e per il Contrasto al Femminicidio†autorizza la ratifica della Convenzione di Istanbul. Secondo questa convenzione, la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani oltre che una forma di discriminazione. In questo contesto di diseguaglianza, è indispensabile un investimento certo nei Centri anti-violenza e nel sistema dei servizi di prevenzione.
La nuova legge prevede la creazione un unica banca dati che unifichi tutte le informazioni. Oggi non è così: le forze dell'ordine dispongono di sistemi divisi e i dati non sono disaggregati per genere e per grado di parentela, e questo rende difficile l'azione di prevenzione. Ciò limita infatti, anche fino a impedirlo, l’azione delle forze dell’ordine e dell’intero sistema dei servizi anti-violenza di reperire in tempi rapidi le notizie sulle vittime e sugli autori dei reati. È strategicamente importante monitorare i dati, perché nella maggior parte dei casi, le forme estreme di violenza non sono atti isolati, ma il gesto finale di una o più violenze psicologiche, economiche o fisiche pregresse. Il progetto di legge prevede una serie di misure volte a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al fenomeno della violenza di genere e a promuovere una rappresentazione della donna come soggetto portatore di una propria soggettività e dignità da rispettare. Sono previste una serie di norme a tutela della vittima e infine, le misure penali.
La sostenibilità economica delle misure proposte è una dimensione presa in accurata considerazione, procedendo secondo un modello in cui ciascun settore coinvolto potrà avvalersi delle competenze già maturate in ogni ambito, valorizzandole e indirizzandone una parte alle iniziative contro la violenza di genere.
Un modello di questo tipo è fondamentale per creare una dinamica lavorativa che armonizzi le singole competenze in équipe interdisciplinari capaci di offrire un approccio integrato in importanti settori quali l’istruzione pubblica e la sanità .Accedi per inserire un commento
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